Due papi dai Supplementi di «Un Viaggio in Italia» del 2004 di Guido Ceronetti Podcast By  cover art

Due papi dai Supplementi di «Un Viaggio in Italia» del 2004 di Guido Ceronetti

Due papi dai Supplementi di «Un Viaggio in Italia» del 2004 di Guido Ceronetti

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(Roma, aprile 2004)

Due papi. Due. Così, implacabile, San Malachia.
Oggi, un pontificato durato più a lungo di tutti gli altri in lenta lenta agonia.
Guardo giù dall'interno delle Mura Vaticane: la forza di pensiero di un indicibile intrico architettonico, un pensiero che non si può definire, non è teologico, è un mistero del tempo ...
Davanti alla basilica si prepara un incontro del Papa con folla giovanile, e per l'indomani, hanno un'esigenza che non vuole evitarvi: VOGLIAMO VEDERE GESÙ.
La cosa non è impossibile, ma occorre che passino prima il Papa che stanno per incontrare e il suo successore, e ci sia sul trono petrus romanus, fibbia sibilante, in multis tribulationibus.
L'Islam è il nuovo Annibale alle porte di Roma e qua, dentro le mura, credo che elementi lucide abbiano da un pezzo capito che il prolungato, ostinato filoislamismo woityliano non porti ad altro esito che all’irrigidimento di una inimicizia storica che si è risvegliata per cento teste di drago drizzate.
Ma questo avvicina il «tempo di vedere Gesù» quantunque in veste di duro mosaico bizantino.

Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Un Viaggio in Italia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/06/un-viaggio-in-italia-del-1981-1983-di.html

A volte a piedi, a volte in treno, a volte in corriera, sempre con gli scrittori amati nella valigia: così Guido Ceronetti viaggiò in Italia in un periodo di circa due anni, fra il 1981 e il 1983, ispirato dall’editore Giulio Einaudi che aveva intuito sposarsi molto bene la sua indignazione satirica con il resoconto di viaggio.Ceronetti attraversa grandi città e piccole località di provincia, visita piazze, monumenti, musei, ma anche carceri, cimiteri, distretti di polizia, manicomi.Annota i manifesti affissi sui muri, le insegne dei negozi, e denuncia le volgarità che lo feriscono.Ma il libro non è solo un reportage splendidamente fazioso.E’ anche un taccuino affollato di pensieri, di citazioni, di idiosincrasie.
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