Le metamorfosi di Ovidio

Le Metamorfosi di Ovidio, insieme all'Iliade, l'Odissea e l'Eneide, è il libro più famoso ed importante che ci sia arrivato dall'antichità. Diviso in 15 libri, contiene circa 250 miti che hanno in comune il tema della trasformazione. Molti dei protagonisti di questi miti sono alla base della nostra cultura. Solo per fare qualche esempio: Eco, Narciso, Europa, Medea, Arianna, Pigmalione, Prometeo, Pan, Ermafrodito, Dedalo ed Icaro, Venere ed Adone.

Nell'estate del 1940, un ragazzo di undici anni ascoltò il padre che leggeva e spiegava ai fratelli maggiori "l'Inferno" di Dante; le due estati seguenti toccò a "Purgatorio" e "Paradiso". Proprio quel ragazzo, che all'epoca capiva meglio il concerto delle cicale che non le terzine del poeta, mezzo secolo più tardi avrebbe spiegato e letto Dante ai microfoni della radio e in più di cinquecento letture pubbliche.

Alessandro Barbero segue Dante nella sua adolescenza di figlio d'un usuraio che sogna di appartenere al mondo dei nobili e dei letterati; nei corridoi oscuri della politica, dove gli ideali si infrangono davanti alla realtà meschina degli odi di partito e della corruzione dilagante; nei vagabondaggi dell'esiliato che scopre l'incredibile varietà dell'Italia del Trecento, fra metropoli commerciali e corti cavalleresche.

Lucretius was born in 99 BC, and On the Nature of Things is his only surviving work. His aim was to free the Roman world from its two great terrors - the gods and death. Lucretius argues that the gods are not actively involved in life, so need not be appeased; and that death is the end of everything human - body and soul - and therefore should not be feared. But On the Nature of Things is also a poem of striking imagery, intimate natural observation and touching pathos.

Cette œuvre est à la fois roman, histoire et poésie. En imaginant les Mémoires d'un grand empereur romain, l'auteur a voulu "refaire du dedans ce que les archéologues du XIXe siècle ont fait du dehors". Jugeant sans complaisance sa vie d'homme et son œuvre politique, Hadrien n'ignore pas que Rome finira un jour par périr, mais son réalisme romain et son humanisme hérité des Grecs lui font sentir l'importance de penser et de servir jusqu'au bout.