• America Week - Episodio 29
    Jul 25 2025
    NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Donald Trump non riesce più a scappare dallo scandalo Epstein.
    Secondo un nuovo scoop del Wall Street Journal, il ministro della Giustizia Pam Bondi e il suo vice Todd Blanche avevano informato Trump già a maggio che il suo nome compariva "più volte" nei file del Dipartimento di Giustizia su Jeffrey Epstein. File pieni di contatti, lettere, tutti elementi esplosivi. Ma il presidente, incalzato da un giornalista a metà luglio, aveva negato tutto: "No, mai saputo nulla da Bondi". Bugia. E ora a dimostrarlo c'è la prova. Il WSJ ha pubblicato la nota interna al DOJ e la ricostruzione del colloquio a porte chiuse. Il problema? Non è tanto il contenuto dei file - che, va detto, non implicano automaticamente reati - ma il tentativo goffo e sistematico di insabbiare, coprire, mentire. Nixon nel Watergate docet.

    sat/gsl
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  • America Week - Episodio 28
    Jul 18 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) -Donald Trump ha tentato di costruire un muro attorno al caso Epstein. Un muro fatto di silenzi, smentite e accuse ai democratici. Ma quel muro giovedì si è infranto contro un altro: quello del Wall Street Journal.
    Il giornale dei Murdoch ha pubblicato un’esclusiva esplosiva: una lettera per il cinquantesimo compleanno di Jeffrey Epstein, inserita in un album regalo preparato da Ghislaine Maxwell nel 2003. Il documento, custodito per anni tra i ricordi privati del miliardario pedofilo, mostra un messaggio di auguri tracciato a mano e firmato “Donald”, incorniciato da un disegno esplicito del corpo di una donna nuda: “Buon compleanno, e che ogni giorno sia un altro meraviglioso segreto”.
    Trump ha subito gridato al falso, nega di aver mai scritto quel messaggio, ha minacciato cause legali e accusato il WSJ di diffamazione. Ma intanto la lettera è lì, nera su bianco, e l’effetto è devastante.
    x09/mgg/gtr
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  • America Week - Episodio 27
    Jul 11 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - C’era una volta… il presidente dei dazi. Minacciava, sbraitava, alzava le tariffe al cielo e poi, quando arrivava il momento, si ritirava. Come nella favola del “lupo al lupo”. Peccato che il lupo, a forza di non arrivare mai, potrebbe presentarsi proprio ora, mentre Wall Street dorme. Donald Trump continua a usare i dazi non come vera politica economica, ma come strumento di pressione, di intimidazione, di negoziato. Una leva che funziona fino a quando i mercati non ci credono più. Infatti, ogni volta che Trump minaccia una nuova ondata di tariffe, gli investitori reagiscono con un’alzata di spalle: “Tanto non lo farà”. Ma se stavolta lo facesse? Il caso Brasile è emblematico. Trump ha minacciato un dazio del 50% sulle esportazioni brasiliane se Lula non “riabilita” Jair Bolsonaro. Altro che commercio: è politica estera travestita da protezionismo. E lo schema si ripete: sanzioni a chi indaga Netanyahu, alla rapporteur dell’ONU Francesca Albanese, e minacce perfino alla Spagna se osa ridiscutere i suoi impegni NATO.

    x09/sat/gsl
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  • America Week - Episodio 26
    Jul 4 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - Nel giorno in cui gli Stati Uniti celebrano il 249º anniversario della Dichiarazione di Indipendenza, Donald Trump si prepara a firmare la sua più grande vittoria legislativa da quando è tornato alla Casa Bianca. Il "One Big Beautiful Bill" è passato per un soffio alla Camera giovedì, 218 a 214, dopo aver superato il Senato con il voto decisivo del vicepresidente Vance. Una "Maga legge" da quasi 900 pagine, che promette tagli fiscali, sicurezza ai confini, ma anche drastiche riduzioni allo Stato sociale.
    Il simbolismo non poteva essere più chiaro: Trump firma il suo capolavoro politico nel giorno dell'Indipendenza americana. Ma questa firma, se da un lato mostra la forza del presidente all'interno del partito repubblicano dall'altro rivela i rischi di
    una presidenza sempre più imperiale, alimentata dalla recente decisione della Corte Suprema che ha conferito poteri straordinari al presidente, a scapito dei giudici federali

    xo9/fsc/gtr
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  • America Week - Episodio 25
    Jun 27 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - C’è stato un bombardamento. Poi una tregua. Poi Trump è volato al vertice NATO tra baci e abbracci. Ma la vera domanda resta: può un presidente bombardare un Paese sovrano senza informare il Congresso?
    E perché a New York un 33enne socialista ha appena terremotato il Partito Democratico? Proviamo a capirlo.
    xo9/fsc/gsl
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  • America Week - Episodio 24
    Jun 20 2025
    NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Guerra o diplomazia: questo è il dilemma.
    Per una volta, Donald Trump appare indeciso. L’uomo del “fuoco e furia”, del “solo io so cosa accadrà”, del tweet trasformato in strategia globale, si ritrova prigioniero di un paradosso: quello di aver accusato per anni i presidenti democratici di trascinare l’America in guerre disastrose...e ora rischia di fare lo stesso.
    Israele ha colpito in profondità, bombardando siti nucleari iraniani tra cui Arak e Natanz. L’Iran ha risposto lanciando missili su città israeliane, colpendo anche l’ospedale Soroka a Beersheba. E adesso? Tocca a Trump decidere se far scattare l’intervento militare diretto degli Stati Uniti.
    Ma la decisione che sembrava già presa – bombardare l’Iran – si è trasformata in una pausa teatrale, in un “wait and see” che sa di esitazione.
    xo9/fsc/gtr
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  • America Week - Episodio 23
    Jun 13 2025
    NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dire che gli Stati Uniti sono uniti solo di nome, oggi non è più retorica. L'America si avvicina al 14 giugno - compleanno di Trump con parata militare per i 250 anni dell'esercito ma anche giornata di proteste chiamata "No King Day" - nel pieno di un clima politico e sociale incandescente. A
    infiammare l'atmosfera: lo scontro aperto tra il presidente e il governatore della California Gavin Newsom, e un episodio che potrebbe segnare una svolta. Dopo gli arresti a tappeto operati da ICE a Los Angeles contro migranti latinoamericani che si recavano al lavoro o accompagnavano i figli a scuola, la città è esplosa in proteste, e Trump ha risposto inviando 5.000 tra Marines e uomini della Guardia Nazionale, senza consultare le autorità locali. Newsom ha denunciato una "militarizzazione incostituzionale" e ha citato in giudizio l'amministrazione federale per "colpo di mano mai visto prima".

    xo9/fsc/gtr
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  • America Week - Episodio 22
    Jun 6 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - Volano gli stracci tra l’uomo più potente del mondo e quello più ricco. Donald Trump ed Elon Musk, fino a pochi giorni fa alleati strettissimi, si stanno ora scontrando in pubblico in quello che rischia di diventare il più esplosivo duello del secondo mandato presidenziale di Trump. E se le loro forze congiunte avevano già scosso il sistema americano, ora che sono nemici giurati il terremoto potrebbe essere ancora più devastante.
    xo9/fsc/mrv
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