Associazione Culturale "I Tralci"

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  • Un sogno che bisognava sognare | 1 Ottobre 2023 | MESSAGGIO PER LO SCIOGLIMENTO DELLA CHIESA
    Oct 1 2023
    La storia della nostra chiesa è fatta di nascita, crescita, frutti, gioie, dolori... vissuti assieme per 26 anni. A conclusione di questa lunga avventura, cosa si può dire? E' stato solo un sogno? Se lo è stato, lo abbiamo fatto assieme... Ed era un sogno che bisognava sognare.---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 12 minutiTempo di ascolto audio: 25 minutiE così siamo giunti all'ultimo messaggio. Solo che stavolta non è l'ultimo messaggio di una serie di predicazioni. Ma è davvero l'ultimo messaggio il messaggio terminale, finale di questa nostra chiesa.Pur non essendo non essendone più pastore da  circa dieci  mesi, pur non essendo chi  la conduce,  permettetemi comunque come pastore emerito di questa chiesa e come uno dei fondatori della Chiesa della Vera Vite di dire alcune parole a conclusione di una storia  che è proseguita in interrottamente per 26 lunghi anni.Era il gennaio del 1997 (siamo nell'altro millennio) quando iniziammo a fare studi biblici nelle case in quattro persone tra Montefiascone e Tuscania, per poi iniziare con i culti in casa, nelle case delle delle persone che allora frequentavano; e poi la prima sala a via della Croce qua a Montefiascone, e poi questa sala da dove vi parlo ora e che, come sentite, in questo momento è vuota.Ma attenzione: non vi inganni ciò che vedete con gli occhi o che sentite con le vostre orecchie, ma dovete imaginare dietro le mie spalle, qui dove sta quel crocifisso che ha simboleggiato per tanti anni la nostra identità,  una folla di oltre 200 persone che negli anni hanno frequentato questa chiesa, di cui 130 l'hanno frequentata assiduamente,  e di questi oltre 40 membri di chiesa che  che sono stati attivi servitori che si sono alternati nelle varie attività di questa chiesa e di questa meravigliosa avventura.E oltre questi, tutte le persone che hanno letto, ascoltato, o visto gli oltre 4.000 messaggi che abbiamo pubblicato sul sito in 20 anni per quasi 2.000 ore di predicazione, ovvero più di 83 giorni ininterrotti di predicazione... E sono tutte là, e rimarranno come storia.Dietro di me ci sono sono anche gli oltre 200 pastori e responsabili di chiesa che hanno partecipato negli anni ai nostri seminari sulla chiesa e i quasi 400 studenti dei corsi estivi di inglese (vi ricordate gli English Camp?) Ma ci sono anche gli i più di 30 migranti che abbiamo accudito, nutrito, sostenuto e aiutato durante un periodo molto importante della nostra chiesa, quando qua a Montefiascone c'era un centro di prima accoglienza. E anche i sordomuti che sono stati presenti in questa sala e hanno ricevuto le traduzioni LIS, o quelli che hanno ascoltato tramite i gesti che faceva la nostra traduttrice nella lingua dei segni.La storia di questa chiesa non è iniziata a caso ma per volontà del Signore; non è stato né Marco né Bernardino né Michele a fondare questa chiesa, ma è stato il Signore che l'ha piantata, nutrita e fatta crescere in un paese, in una zona dove non c'era mai stata nessuna chiesa evangelica prima.Non siamo stati bravi noi a sognare questa chiesa, ma è stato il Signore a mettere in noi quel sogno, Perché questa era la necessità perché c'era bisogno di sognarlo quel sogno di una chiesa che si chiamava Chiesa della Vera Vite. Perché serviva a testimoniare di lui in questo luogo dove nessun altro aveva mai parlato, e nei vari paesi da cui noi proveniamo.Questo abbiamo fatto per 26 lunghi anni; fedelmente, non scendendo a compromessi che forse avrebbero fatto crescere di più la nostra comunità e più in fretta, ma siamo rimasti fedeli alla sua Parola e al progetto di creare una comunità dove tutti potessero ascoltare la parola del Signore almeno una volta nella propria vita. Dove potessero sentirsi a casa, dove potessero sentirsi amati, accolti, e dove potessero avere una possibilità di partecipare, non soltanto di ascoltare la Parola del Signore.Ci siamo riusciti? Talvolta sì,  talvolta no. E ora il Signore ci sta chiedendo di voltare pagina Attenzione, non è un fallimento! Non è un fallimento; le chiese nascono, crescono, si consolidano e muoiono... Pensate una cosa: nel Nuovo Testamento ci sono tante chiese.  Tante chiese, ma nessuna delle chiese che leggiamo nel Nuovo Testamento è sopravvissuta; e si trattava di chiese enormi.  Non Roma, non Corinto, non Galazia, non Filippi, nemmeno Tessalonica e nemmeno Efeso ci sono più; queste chiese sono scomparse.Ecco prendete ad esempio Efeso.  Efeso era una città straordinaria; era un porto di mare sulla costa dell'odierna Turchia, conteneva monumenti di straordinaria importanza,  imponenti,  come il tempio di Artemide (che sarebbe  Diana per  i Romani) che era forse il più grande edificio al mondo presente all'epoca, una delle sette meraviglie del mondo si diceva.Era la capitale della provincia importante Romana dell'Asia Minore e aveva ha dentro di sé 200.000 abitanti; pensate quant'era grande! Era...
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  • Quando nasce una chiesa, e quando muore? | 7 Maggio 2023 |
    May 7 2023
    Quando nasce, e quando muore una chiesa? E, soprattutto, quanto deve essere grande una chiesa per essere "chiesa"?---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minutiTempo di ascolto audio: 38 minutiOggi più che un messaggio, è una chiacchierata tra amici. E' da tanto che volevo farla, e il fatto di non essere più pastore di questa chiesa, mi solleva da molte preoccupazioni che avevo in passato e posso parlarvi finalmente “a cuor leggero”.Anche se non siamo “del mondo” viviamo “nel mondo”con i suoi tanti pregi, e con i difetti che superano i pregi; in una società ossessionata dalle dimensioni, dalla ricchezza e dall'influenza, è fondamentale riaccendere l'apprezzamento per l'impatto e il potenziale dei pochi fedeli.Quando un gruppo di persone può essere chiamato “chiesa”? Si basa sul numero di persone? O forse sui metri quadri del locale in affitto? O sul fatto di averlo o meno il locale? Oppure se ci sono predicatori, cantanti, pastori, scuola domenicale?E, nel caso inverso, una chiesa non è più chiesa, ma solo un “gruppo di credenti”?Vi ricordate la prima chiesa quale è stata? Leggiamo atti:“Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. … E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore,  lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati. (Atti 2:42, 46-47)Luca parla della primissima chiesa:quali erano le caratteristiche distintive della primissima chiesa? Un bel locale, certo. E poi una corale... anzi un complesso rock sul palco... E certamente, una scuola domenicale per per i figli... Ah, un pastore, dei diaconi, delle diaconesse... Come dite? Non c'è scritto tutto questo nel versetto? Forse mi sono sbagliato... Rileggiamolo assieme:“Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli”La prima cosa che dice Luca circa le caratteristiche della prima chiesa è che ascoltavano gli Apostoli...in pratica, leggevano il Nuovo testamento in direttamente lo stavano scrivendo!“nella comunione fraterna”In italiano ci vogliono due parole per tradurre un concetto estraneo al mondo:. in greco è κοινωνία koinōnia; che significa, semplicemente “comunicare l'uno con l'altro”; si parlavano! “nel rompere il pane “Mangiavano assieme e durante il pasto  ricordavano il sacrificio di Gesù. "e nelle preghiere"Pregavano! Ma non pregavano a caso: visto che ascoltavano assieme gli Apostoli, si parlavano, e mangiavano assieme, è ovvio pensare che pregassero gli uni per gli alti.“E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio”Per loro il tempio era una tappa quotidiana, per noi una volta a settimana... ma soprattutto erano “concordi”, ὁμοθυμαδόν homothymadon in greco, che significa “avere la stessa mente”,  “pensare nella stessa maniera”.La prima chiesa non si incontrava la domenica... ma soprattutto faceva tutta una serie di attività che erano molto di più dell'andare in chiesa.La chiesa non era “un'oretta domenica”... ma era vivere assieme ad altri credenti... Avevano un locale? No, si incontravano nelle case e al tempio. Avevano pastori, diaconi, scuole domenicali, addetti all'adorazione, cassieri? No, avevano se stessi... e ognuno faceva un po'.Secondo voi, erano meno chiesa di una comunità di tremila fedeli, come ci sono poche  in Italia? O di una di cento, come ci sono alcune in Italia? O di dieci, come ci sono moltissime in Italia? “Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato. E, vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,  insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.” (Matteo 28:19-20)A chi ha affidato il Grande Mandato Gesù? A una mega chiesa di diecimila persone, vero? No, ma a una di cento... Neppure, di 50...Erano 12... e tra questi “alcuni dubitavano”... per cui, vogliamo dire, setto, o otto? Vi ricordate cosa ha detto Gesù?"Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Matteo 18:20)Nel nostro statuto di chiesa, scritto quando siamo entrati a far parte dell'Ucebi, all'epoca in cui fu scritto Bernardino, Michele ed io, non scrivemmo di cosa o come si dovesse farese la chiesa sarebbe cessata... Ma l'avevamo scritto in quello della Associazione “I Talci”, che era il primissimo statuto con cui abbiamo aperto la chiesa. Su quel primo statuto era scritto:“La chiesa potrà essere sciolta qualora ricorrano i seguenti casi: 1) mancanza di ...
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  • Essere leoni per Gesù | 23 Aprile 2023 |
    Apr 23 2023
    Gesù ci ha dato l'esempio perfetto di come essere leoni per lui, senza innalzarci e senza essere aggressivi, ma restando fermi nella nostra fede per essere una testimonianza per gli altri ed un aiuto per coloro che lo cercano. ---Predicatrice: Lucia Pedoto CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 14 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 22 minutiQualche settimana fa abbiamo parlato del nostro Gesù che è il leone e agnello nello stesso tempo.  Abbiamo detto che è forte, ruggente come un leone; è un re che non verrà mai più smosso.  Ma allo stesso tempo è agnello; si è  immolato per noi, è morto per noi, si è fatto maltrattare senza proferire parola.E c'eravamo lasciati con un punto di domanda: “Come possiamo noi essere leoni e  agnelli come Gesù?” Ne parleremo   oggi e la prossima volta che predicherò. E partirei  da questo versetto:  "Siate dunque imitatori di Dio, come figli amati" (Efesini 5:1)Mi è piaciuta molto e la volevo condividere con voi la traduzione di The Message, perché la vedo molto pratica;  è più facile da capire"Guarda cosa fa Dio e poi fallo, come i bambini che imparano il comportamento corretto dai propri genitori."  (trad. Bibbia "The Message")Perciò la prima cosa da fare se vogliamo essere imitatori di Gesù , è vedere Gesù cosa fa. Quindi oggi vedremo tre comportamenti di Gesù che possono aiutarci a diventare dei leoni, dei leoni spirituali, dei leoni nella vita.Questo che leggeremo tra poco è il primo aneddoto che c'è nellaBibbia di quello che ha detto e fatto Gesù in tutta la sua opera grandiosa qui sulla Terra con noi, e Dio ha voluto che sapessimo questo.Stiamo parlando di un Gesù che ha dodici anni; c'è qualcuno che ha dodici anni qui dentro? Non imbrogliate eh,  vi faccio tirar fuori le carte d'identità!  Ce l'abbiamo un dodicenne? Si, mio figlio Giovanni è un dodicenne e non servono documenti perché c'ero, me lo ricordo... sì ha dodici anni.Si avvicinava il periodo di festeggiamenti di Pasqua; Gesù, Maria e Giuseppe partono a piedi da Nazareth per andare a Gerusalemme. Erano in tantissimi; era una lunga carovana di persone perché piano piano che passavano nei paesi altri si accodava a questa carovana e insieme si andava a piedi a festeggiare questa Pasqua a Gerusalemme, che vi ricordo,  lo sapete già, a quei tempi la Pasqua era il ricordo e il festeggiamento dell'Esodo,  di Dio che aveva liberato il popolo d'Israele dall'Egitto.Cosa succede? Vanno a Gerusalemme, festeggiano la Pasqua, si rimettono in cammino, prendono “armi, bagagli e bagattelle” e partono; dopo un giorno di cammino Maria (tipo come nel film “Mamma ho perso l'aereo”)  realizza che era un po' che non vedeva Gesù.  Inizia a chiedere a quelli che erano con loro, parenti e amici,  se l 'avessero visto...  ma non c'era! Cosa fanno, dopo un giorno di cammino a piedi? Tornano a Gerusalemme, lo cercano,  e dopo tre giorni lo  trovano: era nel Tempio!  Mi veniva da ridere,  perché pensavo alla versione italiana di Maria: “No Gesù! Ma dove eri? Mi ha fatto venire i capelli bianchi! Mannaggia a me,  ma perché non sono stata ferma! No tu mi farai cascare tutti i capelli! Io sono disperata, non ce la faccio a stati dietro!”Invece credo che Maria non abbia reagito così; io credo che Maria, quando ha visto Gesù nel Tempio, abbia guardato questo ragazzo, il suo amato figlio, e abbia pensato: “Ci siamo, sta per essere svelato al mondo chi veramente è lui.”  E quindi gli ha semplicemente cosa fosse  successo; e Gesù con la sua pace inimitabile, con la pace che solo lui può avere risponde a dodici anni così:"Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?»" (Luca 2:49)Perché il Signore voleva che sapessimo questo? Ha fatto talmente tante cose grandi Gesù, guarigioni per tutti i peccati... Ma la prima cosa in assoluto che ha fatto è stata una dichiarazione di fede: dobbiamo partire da lì.  Quello è il punto di partenza; era nel tempio con dei maestri con degli esperti della Parola, eppure loro si meravigliavano di lui, della saggezza che aveva, delle cose e delle risposte che dava. Era veramente un leone, un leone ruggente.Quindi, cosa possiamo fare noi per imitare in queste cose Gesù?"...glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a rendere conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni..." (1Pietro 3:15)"Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco." (Romani 1:16)Perciò partiamo da questo per essere dei veri leoni ruggenti nella fede e nella vita di tutti i giorni: dobbiamo dichiarare in chi crediamo. Certo con mansuetudine e non con prepotenza e con insistenza,  ma con  mansuetudine dobbiamo cercare sempre il modo di poter dire: “Io credo in Gesù.” Per esempio, quando ci chiedono: “...
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