
Associazione Produttori Isola del Giglio - God Save The Wine a Vinitaly c/o Due Torri Hotel Verona - 08/04/2025
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Una montagna di granito che emerge dal mare cristallino, il Giglio è un ambiente naturale con una lunga storia di viticoltura. Per millenni, gli isolani hanno lavorato in vigna a mano ottenendo vini di statura dal terreno roccioso dell’isola. Il Giglio è la seconda isola dell’arcipelago toscano, abitata dall’uomo sin dalla preistoria. Per secoli, Etruschi, Romani, potenti famiglie italiane e governi di repubbliche marinare hanno dominato l’isola, curandosi poco degli isolani. Nel 1544 le fortificazioni di Giglio Castello – il borgo principale dell’isola – non sono riuscite a contrastare la devastante incursione del corsaro ottomano Barbarossa, che deportò quasi tutti gli abitanti vendendoli come schiavi. Sotto il Granducato di Toscana, dal 1558, il Giglio si ripopolò. I Medici fecero restaurare i vigneti. Si pensa che l’introduzione della varietà siciliana Ansonica – oggi l’uva del Giglio per eccellenza – risalga a questi anni.
Oggi circa 1.300 persone vivono tra Giglio Porto, lo storico borgo di Giglio Castello sul promontorio, e l’insediamento costiero di Campese a ovest. A di fuori 21 kmq dell’isola sono un paradiso naturale dove lodolai e falchi pellegrini volteggiano sopra le rocce scoscese coperte di lentisco, mirto, elicriso e ginestre. Tra queste, si scorgono i vigneti e gli oliveti, mosaici intarsiati nella natura incontaminata.