Ep. 72: Alessandra Avico - La voce grave dell'orchestra: vita da primo contrabbasso Podcast By  cover art

Ep. 72: Alessandra Avico - La voce grave dell'orchestra: vita da primo contrabbasso

Ep. 72: Alessandra Avico - La voce grave dell'orchestra: vita da primo contrabbasso

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Alessandra Avico, primo contrabbasso dell'Orchestra del Teatro Regio di Torino, racconta il suo percorso musicale in un viaggio che parte dall'infanzia fino a raggiungere l'apice della carriera orchestrale. Nata e cresciuta a Torino, Alessandra ha scoperto presto l'amore per la musica, un sentimento che continua ad accompagnarla nella sua vita professionale.La sua storia musicale inizia con il pianoforte a 8 anni e poi durante le scuole medie, uno strumento che le piaceva molto ma che non sentiva completamente suo. "Era uno strumento davvero molto interessante che però non sentivo come mio," confessa Alessandra parlando dei suoi primi approcci alla musica. Figlia d'arte – suo padre era trombonista – ha respirato musica sin da piccola, sebbene la scelta di intraprendere questa strada sia stata completamente sua.La svolta avviene quando, su consiglio della sua insegnante di pianoforte, decide di orientarsi verso uno strumento che le avrebbe permesso di suonare in orchestra. L'incontro con il contrabbasso è stato decisivo: "Il contrabbasso che era uno strumento sicuramente più suonato dagli uomini all'epoca," ricorda Alessandra, "ma questa lezione che avevo ascoltato in conservatorio in realtà era di una donna che si stava diplomando e questa cosa mi aveva veramente fatta innamorare di questo strumento."La giovane musicista prosegue gli studi al conservatorio con il contrabbasso parallelamente alle scuole medie, trovando finalmente la sua vera identità musicale. "Il contrabbasso è diventato davvero un amore, una passione," racconta con entusiasmo, "mentre il pianoforte mi piaceva tantissimo ma non era cucito su di me come strumento."Il percorso formativo di Alessandra si è rivelato impegnativo, divisa tra il liceo e gli studi al conservatorio. "La vita del musicista che vuole intraprendere una strada mirata alla professione è sicuramente difficile," spiega, evidenziando come la scuola italiana non faciliti chi vuole diventare musicista professionista. Dopo il diploma al conservatorio, decide di perfezionarsi all'estero, a Ginevra, dove si confronta con un ambiente internazionale che le apre le porte al mondo della musica professionale.Le prime audizioni arrivano presto: Teatro alla Scala, La Fenice, il Maggio Fiorentino. "Questo sarà il mio mestiere, mi piace, è molto faticoso ma è bellissimo perché è la passione che si fonde con il lavoro," riflette Alessandra sulla sua scelta professionale. Dopo alcune esperienze all'estero, comprende che l'Italia è "il posto del suo cuore" e torna nel suo Paese.Il 2019 segna un punto di svolta nella sua carriera con la vittoria del concorso da contrabbasso di fila all'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. "Questo per me è assolutamente un sogno, un sogno che si realizza," afferma con orgoglio. "Era anche un po' il sogno di mio papà... vedere me che mi realizzavo e che a 21 anni riuscivo a vincere il concorso in Rai è stata sicuramente una cosa che l'ha fatto essere felicissimo."Dopo cinque anni in Rai, Alessandra vince il concorso al Teatro Regio dove attualmente ricopre il ruolo di primo contrabbasso, "un po' il culmine di quello che si può raggiungere a livello del musicista d'orchestra." Nel descrivere il mondo orchestrale, Alessandra lo definisce "un po' antico, un mondo gerarchico" ma sottolinea come questo non implichi valori diversi tra i musicisti, piuttosto ruoli ben definiti all'interno di un sistema complesso.L'orchestra rappresenta per lei "un mondo a sé" dove "se qualcosa non funziona da parte di chiunque cade tutta la baracca." È proprio questa dimensione collettiva che Alessandra apprezza maggiormente: "È proprio un modo di fare musica assieme. E lo trovo una cosa bellissima, riuscire a fare qualcosa di bello tutti assieme."La vita del musicista d'orchestra, e in particolare di chi suona al Teatro Regio, è caratterizzata da orari irregolari e un'attitudine "notturna"

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