L'Italia può giocarsi carte importanti in Brasile sul fronte dell'economia verde. Il Brasile ha le risorse e le caratteristiche per diventare un leader verde naturale, ma ha ancora bisogno di molta tecnologia, tecnologia che le imprese italiane possono offrire.
Con l'imprenditore Victor Lugli abbiamo fatto un quadro economico per approfondire, attraverso la lettura dei dati e l'analisi del sistema imprenditoriale e industriale italiano, quali siano le potenzialità e l'impatto che l'Italia può portare in Brasile in termini di energia, tecnologie e progetti di sostenibilità.
Il quadro normativo internazionale e soprattutto europeo sta spingendo le aziende ad attrezzarsi sempre di più per una transizione verde e sostenibile, per questo, un Paese come l'Italia, che presenta un tessuto imprenditoriale vasto e vario, è sicuramente uno tra gli Stati che più possono creare sinergie con il Brasile.
Il Fattore B è un podcast prodotto da Buongiorno San Paolo, in collaborazione con Amistades, Caffè Geopolitico, Baia e con il patrocinio del Ministero degli Esteri.
Il presente (progetto/convegno/volume/articolo ecc.) è stato realizzato con il contributo dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica – Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ai sensi dell’art. 23– bis del DPR 18/1967. Le opinioni contenute nella presente pubblicazione sono espressione degli autori e non rappresentano necessariamente le posizioni del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
***
This (project/workshop/volume/article etc.) is realized with the support of the Unit for Analysis, Policy Planning, Statistics and Historical Documentation - Directorate General for Public and Cultural Diplomacy of the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, in accordance with Article 23 ‒ bis of the Decree of the President of the Italian Republic 18/1967. The views expressed in this report are solely those of the authors and do not necessarily reflect the views of the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation
Show more
Show less