• Infanzia e giovinezza
    Aug 26 2024

    Busoni nasce a Empoli nel 1866; talento precocissimo, Ferruccio respira musica già dalla prima infanzia perché il padre è un talentuoso clarinettista (varie composizioni di Busoni bambino sono dedicate allo strumento del padre) e la madre, triestina, è una valente pianista. La naturale inclinazione musicale del giovanissimo musicista si esprime così in lavori tutt’altro che banali, quale ad es. il Concerto per pianoforte e quartetto d’archi, scritto all’età di 12 anni, e in una svariata serie di composizioni per quartetto e anche per orchestra, oltre naturalmente che per pianoforte.

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  • Il principe dei pianisti
    Aug 27 2024

    Nella prima giovinezza il padre spinge Ferruccio verso la più ovvia carriera di pianista virtuoso, anzi di enfant prodige, ma ben presto la fisionomia di interprete di Busoni – dalla giovinezza fino agli ultimi anni sostenuta da una formidabile padronanza tecnica – fu sempre, e sempre più, posta al servizio non del suo successo personale ma della musica che eseguiva, fosse degli autori del passato, da Bach a Liszt, o sua propria. Fra le sue composizioni pianistiche giovanili spicca il ciclo – di evidente memoria chopiniana – dei 24 Preludi in tutte le tonalità, ma la sua attività di interprete avrà il suo centro nel grande repertorio classico, con riferimento particolare a Beethoven.

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  • Trascrizioni e rielaborazioni
    Aug 28 2024

    Le trascrizioni pianistiche da brani organistici di Bach (ma con l’eccezione della celebre Ciaccona, dall’originale per violino solo) sono senza dubbio il genere che meglio si è inserito nel repertorio pianistico fino ad oggi. La concezione di trascrizione per Busoni, peraltro, era tutt’altro che banale e partiva dall’idea che “ogni notazione è già trascrizione di una idea astratta” e che nel momento stesso in cui l’idea viene fissata sulla carta perde la sua forma pura ed originale. Il vertice e la sintesi tra questo profondo rapporto con l’arte di Bach e la sua originale energia creatrice è il grande edificio della Fantasia contrappuntistica.

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  • La nuova classicità
    Aug 29 2024

    Quello della nuova classicità è un concetto essenziale dell’estetica musicale di Busoni negli anni della maturità. Così ne scrive lui stesso: “Per nuova classicità intendo il dominio, il vaglio e lo sfruttamento di tutte le conquiste di esperienze precedenti, e il racchiuderle in forme solide e belle”. Lavori che incarnano questa idea, oltre al ciclo pianistico delle Sonatine (opere tutt’altro che semplici e disimpegnate, a dispetto del titolo) sono i due piccoli capolavori teatrali, Arlecchino e Turandot, di concezione solo apparentemente scherzosa e dimessa, in realtà proiezioni diverse e complementari della stessa personalità dell’autore.

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  • La musica per orchestra
    Aug 30 2024

    In questa penultima puntata del ciclo si prende in considerazione un aspetto non sufficientemente conosciuto e valorizzato della sua produzione: la musica per orchestra, genere sempre rimasto in secondo piano nel normale repertorio e come “sbilanciato” rispetto alla sua opera destinata al pianoforte. Un cimento, quello di Busoni con l’orchestra, che inizia già negli anni giovanili, che passa attraverso le suite sinfoniche tratte dai lavori teatrali Arlecchino e Turandot, e si completa nei due pregevoli lavori della maturità: la già ricordata Berceuse élégiaque e Nocturne symphonique.

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  • Il capolavoro incompiuto
    Aug 31 2024

    L’ultima puntata del ciclo è interamente dedicata al capolavoro incompiuto teatrale: Doktor Faust, lavoro di grande qualità e complessità, che doveva rappresentare la summa, il punto di arrivo – e il punto più alto – dell’arte compositiva e della spiritualità del musicista. A questa grande partitura ispirata al mito faustiano, Busoni inizia a dedicarsi già nel 1910: dunque per quattordici anni gran parte delle sue energie – peraltro progressivamente declinanti per motivi fisici e psicologici – furono dedicate a quest’opera. Il compito di completare la partitura fu affidato al suo allievo Philip Jarnach e, in tempi più recenti, a Antony Beaumont.

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