• Puntata del 11/03/2025
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  • Riforma dei porti: una sfida per il futuro dell’economia nazionale
    Mar 7 2025
    In un momento di rallentamento dell’economia nazionale, la logistica portuale può rappresentare un volano per la crescita del Paese. L’Italia, per la sua posizione strategica nel Mediterraneo, ha nei porti un’infrastruttura chiave per il commercio internazionale, ma per poter competere con i principali hub europei e globali è necessario un sistema più efficiente, integrato e moderno.Proprio in questa direzione si muove la nuova riforma portuale, attualmente in discussione, che punta a riorganizzare la governance del settore attraverso l’istituzione di una società pubblica per la gestione degli investimenti, la semplificazione burocratica e un maggiore coinvolgimento del settore privato.Ne parliamo con Mario Zanetti, delegato del presidente di Confindustria per l’economia del mare, presidente di Confitarma e AD di Costa Crociere.L’Europa trova l’accordo sulla difesaLa proposta della Commissione Europea, che prevede un aumento delle spese per la difesa dell’1,5% del PIL di ogni Paese, potrebbe comportare per l’Italia un incremento fino a 30-35 miliardi di euro. Nel pacchetto esaminato ieri dal Consiglio europeo è prevista anche una quota di risorse comuni, che per Roma potrebbe valere fino a 18 miliardi di euro sotto forma di prestiti da restituire.Cifre impegnative per un Paese ad alto debito, che spiegano la cautela del ministro Giorgetti: prima di definire cifre e parametri, sostiene, sono necessari piani precisi.L’intesa prevede maggiore flessibilità per gli Stati membri sulle spese per la difesa e un fondo da 150 miliardi di euro raccolti sul mercato. Su spinta della Germania, i leader UE hanno aperto alla possibilità di riformare il Patto di stabilità per consentire ai Paesi di destinare più risorse alla difesa.Ventisei Stati membri hanno firmato una dichiarazione di sostegno all’Ucraina, con l’unica eccezione dell’Ungheria (fonte: Politico), ribadendo la volontà di rafforzare la posizione di Kiev nei negoziati. Durante il vertice, la premier Giorgia Meloni ha proposto l’introduzione di una garanzia europea per gli investimenti nel settore della difesa, in modo da non gravare sul debito pubblico, come riportato da Il Corriere. Allo stesso tempo, Meloni ha espresso la sua contrarietà all’utilizzo dei fondi di coesione per finanziare le spese militari.Affrontiamo il tema con Fabrizio Pagani, partner di Vitale & Co e docente a Sciences Po di Parigi. Da febbraio 2014 a giugno 2018 ha ricoperto la carica di capo della segreteria tecnica del MEF.Associazioni e ministero a confronto sul settore dell’autotrasportoAffrontare le regole del settore dell’autotrasporto, risolvere l’emergenza della carenza di autisti, intervenire sull’aumento dell’ETS, che sta mettendo in ginocchio le imprese siciliane: questi sono i temi che Assotir ha chiesto di affrontare nell’incontro con le associazioni di categoria organizzato dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, lo scorso 26 febbraio.L’incontro si è svolto in un contesto particolarmente teso, anche a causa del prolungato stallo dei lavori, che dura ormai da sette mesi. Le associazioni lamentano forti pressioni sui costi del settore (veicoli, pedaggi, noli marittimi), non adeguatamente compensate da un adeguamento delle tariffe di trasporto.Interviene Claudio Donati, segretario generale di Assotir.Dal 31 marzo obbligo di polizze anti-calamitàLe catastrofi naturali sono sempre più frequenti e devastanti a causa del cambiamento climatico. Nel 2024, l’anno più caldo mai registrato, le perdite economiche globali sono ammontate a 368 miliardi di dollari, in calo del 7% rispetto ai 397 miliardi del 2023, ma in aumento del 14% rispetto alla media del XXI secolo.Il 2024 è stato il nono anno consecutivo con perdite economiche superiori ai 300 miliardi di dollari e il sesto più costoso mai registrato per i danni assicurati, che hanno raggiunto i 145 miliardi di dollari, superando del 54% la media del XXI secolo. Nonostante ciò, il divario di protezione resta elevato: il 60% delle perdite non è stato coperto da assicurazione (contro il 68% del 2023), rappresentando un freno significativo per comunità, imprese e governi.Le perdite non assicurate mettono a dura prova la capacità di ricostruire, recuperare e creare maggiore resilienza. Secondo il report 2025 Climate and Catastrophe Insight di Aon, leader globale nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa, le economie mondiali possono ridurre danni e perdite di vite umane attraverso misure di mitigazione e una maggiore resilienza.Nel 2024, 18.100 persone hanno perso la vita a causa di eventi naturali, principalmente ondate di calore e inondazioni. Sebbene il dato resti drammatico, è inferiore alla media del XXI secolo (pari a 72.400 vittime), un miglioramento attribuibile all’efficacia dei sistemi di allerta, alle previsioni meteo e alla pianificazione delle evacuazioni basate su dati climatici affidabili.Il commento di Laura ...
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  • Federmeccanica: nel 2024 produzione -4,2%, per auto -21,9%
    Mar 6 2025

    Crolla la produzione metalmeccanica-meccatronica: nel quarto trimestre del 2024 si e' contratta del 5,6%, portando il dato annuale a una riduzione del 4,2%. Un risultato peggiore di quello registrato per tutto il comparto industriale che ha registrato una flessione nel periodo ottobre-dicembre 2024 del 2,2% e del 2,5% nell'intero anno. Sono i dati della 173esima edizione dell'Indagine congiunturale di Federmeccanica presentata oggi. A condizionare l'attivita' produttiva e' stata, in particolare, l'evoluzione negativa della produzione di Autoveicoli e rimorchi che arriva a segnare un calo annuale del 21,9%.
    "Si è chiuso un anno durissimo che lascia un segno meno molto pesante e il 2025 si è aperto con segnali molto preoccupanti. La tenuta del nostro sistema industriale è a forte rischio, sia per criticità strutturali, sia per possibili sconvolgimenti degli equilibri globali che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Serve senso di responsabilità di tutti gli attori per affrontare una fase che potrebbe essere senza precedenti". Lo dice il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, in occasione dell'indagine congiunturale, che rileva un crollo della produzione, con il tonfo del settore auto. Sembra che "l'auto non interessa, interessano gli armamenti. Ma starei attento a chi pensa che la soluzione sia convertire l'industria dell'auto in industria bellica", avverte. Ne parliamo proprio con Federico Visentin, Presidente Federmeccanica.

    La Bce taglia il costo del denaro di 25 punti base

    Un nuovo taglio, e nessuna indicazione sui prossimi passi: pesano le incertezze politiche globali e, in particolare, quelle sul commercio internazionale. La Bce ha ridotto di 25 punti base il tasso sui depositi, oggi considerato il più importante al 2,50%, da 2,75%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento è sceso al 2,65% dal 2,90%, quello sui prestiti marginali al 2,90% dal 3,15%. «La politica monetaria sta diventando meno restrittiva in modo significativo», ha spiegato il comunicato emesso al termine del consiglio. «I tagli dei tassi stanno rendendo meno cari, per famiglie e imprese, i nuovi prestiti», i quali risultano in crescita. L inflazione domestica resta intanto elevata: le proiezioni di marzo, complici i rialzi dell energia, puntano a un inflazione annua media del 2,3% nel 2025, dell 1,9% nel 2026 e del 2% nel 2027 (erano rispettivamente il 2,1%, l 1,9% e il 2,1% a dicembre), mentre l inflazione core dovrebbe calare al 2,2% quest anno, al 2% il prossimo e all 1,9% nel 2027 (erano il 2,3%, 1,9% e 1,9% tre mesi fa). In ogni caso, spiega la Bce, «il processo di disinflazione è ben avviato». Le proiezioni sulla crescita risentono invece delle difficoltà del commercio globale: indicano un aumento del pil dello 0,9% quest anno, dell 1,2% nel 2026 e dell 1,3% nel 2027 (erano rispettivamente 1,1%, 1,4% e 1,3%), con una revisione al ribasso per quest anno e il prossimo legata alla debolezza delle esportazioni e degli investimenti, a sua volta determinata dall elevata incertezza sulle questioni commerciali e sulle questioni politiche in generale. La Bce spera, ha aggiunto Lagarde, che queste spese abbiano soprattutto un impatto sulla produttività di Eurolandia. Franco Bruni, presidente dell Ispi e professore emerito del dipartimento di Economia dell Università Bocconi.

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  • Auto, la Commissione europea apre ai carburanti alternativi dal 2035. Sposata la neutralità tecnologica?
    Mar 5 2025
    Bruxelles ha confermato oggi di voler facilitare il raggiungimento degli obiettivi di emissioni per il 2025. «La Commissione proporrà una modifica mirata al regolamento sugli standard di Co2 per auto e furgoni», si legge nella documentazione pubblicata oggi. «L emendamento consentirà alle case automobilistiche di raggiungere i propri obiettivi di conformità attraverso una media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027)». MA LA VERA NOTIZIA È che rispondendo alle pressioni di alcuni paesi membri e di alcune case automobilistiche, la Commissione europea ha annunciato oggi, mercoledì 5 marzo, che intende anticipare al terzo e quarto trimestre di quest anno la verifica della legislazione comunitaria dedicata alle emissioni nocive delle vetture. In un atteso piano d azione per un settore economico in grave crisi, l esecutivo comunitario ha poi aperto la porta a nuove tecnologie capaci di garantire neutralità climatica. Affrontiamo il tema con Alberto Annicchiarico, Il Sole 24 Ore.Trump, Zelensky pronto a tavolo pace e firma su mineraliL'Ucraina è pronta a firmare «in ogni momento» l accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Lo ha affermato il primo ministro ucraino Denys Shmygal in conferenza stampa a Kiev. «L Ucraina continuerà attraverso i canali diplomatici e gli altri canali disponibili» a collaborare con gli Stati Uniti per «assicurarsi che l Ucraina e gli Stati Uniti continuino a lottare per una pace duratura», ha detto il premier ucraino, come riporta la Bbc. Ottenere garanzie di sicurezza americane è di «vitale importanza» non solo per Kiev, ma anche per l Unione europea, ha aggiunto Shmygal. «Abbiamo bisogno e chiediamo garanzie di sicurezza concrete, tanto da parte degli Stati Uniti, quanto dell Europa e dei paesi del G7. E di vitale importanza non solo per l Ucraina ma anche per l Unione europea», ha detto.Nelle ultime bozze di conclusione del vertice Ue di giovedì prossimo si legge: «La pace deve rispettare l indipendenza, la sovranità e l integrità territoriale dell Ucraina». La dichiarazione è stata aggiunta rispetto alla versione precedente. Il nuovo testo raccomanda anche «di aumentare la pressione sulla Russia per indebolirne la capacità di continuare a condurre la sua guerra di aggressione». Affrontiamo il tema con Gian Andrea Blengini, professore di ingegneria dei materiali del Politecnico di Torino.Trump, dal 2 aprile arrivano i dazi sui prodotti agricoliL'export agroalimentare italiano negli Stati Uniti lo scorso anno ha toccato i 7,8 miliardi. Un dazio del 25% sulle esportazioni italiane potrebbe costare ai consumatori americani fino a 2 miliardi di euro in più. Il costo per le singole filiere sarebbe di quasi 500 milioni solo per il vino, circa 240 milioni per l olio d oliva, 170 milioni per la pasta, 120 milioni per i formaggi, secondo le stime di Coldiretti. I dazi all'Europa non sono ancora ufficiali ma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato nei giorni scorsi di voler colpire le merci prodotte nell'Unione Europea con tariffe del 25%, sostenendo che il blocco è stato creato per fregare gli Stati Uniti. Il commento è di Massimo Romani, Amministratore Delegato di Argea.Merz: «Whatever it takes» sulla difesa. Accordo tra Cdu ed Spd su riforma a freno al debito «Whatever it takes»: Friedrich Merz, il probabile futuro cancelliere tedesco, prende a prestito le parole pronunciate da Mario Draghi durante la crisi dell euro. Sulla difesa, il leader dei cristianodemocratici, e vincitore delle elezioni del 23 febbraio, è pronto a fare qualunque cosa sia necessaria, per rispondere «alle minacce alla nostra libertà e alla pace nel nostro continente». E ci sarà anche un super fondo da 500 miliardi di euro in dieci anni per le infrastrutture. Dopo anni di dibattiti e frenate, a Berlino è arrivata una vera e propria scossa. C è da dare risposta alla lunga stagnazione economica, è vero, ma la svolta è soprattutto il risultato della drammaticità del contesto internazionale, rivoluzionato dal cambio di paradigma imposto dal presidente Usa, Donald Trump. Subito dopo il voto, Merz aveva annunciato l intenzione di potenziare la spesa per la difesa. E proprio come Merz voleva, l accordo con la Spd è arrivato in tempi strettissimi e prima del vertice Ue di giovedì. Il leader della Cdu ha dato l annuncio nella conferenza stampa del 4 marzo, al termine di una giornata di consultazioni con i vertici della Spd. Insieme a lui c erano Markus Söder, il leader della Csu (il partito gemello della Cdu in Baviera), e i co-presidenti della Spd, Lars Klingbeil e Saskia Esken. Per dare l'idea di quanto sia rivoluzionaria questa scelta basti pensare che il neo governo ha raggiunto un accordo per cambiare in costituzione il freno al debito. Parliamo di questo con Daniel Gros direttore dell'Institute for european policy making della Bocconi.
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  • Effetto dazi sulle borse
    Mar 4 2025

    Apertura in rosso per le Borse europee sotto il peso della guerra dei dazi, che ieri ha mandato ko Wall Street e oggi ha fatto scivolare anche i mercati asiatici. Gli investitori sono diventati decisamente più avversi al rischio dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato l entrata in vigore, da oggi, di dazi del 25% su Canada e Messico e il raddoppio delle tariffe sui prodotti cinesi (al 20%), ribadendo che il 2 aprile entreranno in vigore i dazi reciproci, a partire da quelli sui prodotti agricoli. Immediata la riposta di Pechino e Ottawa che hanno già annunciato le contromosse con tariffe sui prodotti statunitensi. L attenzione del mercato resta rivolta anche agli sviluppi delle prospettive di pace in Ucraina, dopo che gli Stati Uniti hanno sospeso gli aiuti militari a Kiev. Ne parliamo con Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management.

    La guerra dei dazi è cominciata

    Se i dazi sui prodotti europei sono ancora nella fase di una promessa minacciosa («Abbiamo preso la decisione, e la annunceremo a breve: saranno del 25%», aveva detto Donald Trump a fine febbraio, in occasione del primo consiglio dei ministri del suo governo), quelli contro Canada, Messico e Cina sono da oggi 4 febbraio una realtà. La guerra commerciale è dunque iniziata e i mercati finanziari sono già andati in tilt. L annuncio di ieri dei dazi trumpiani su un mercato di merci dal valore complessivo di 1.500 miliardi di dollari ha infatti innescato un crollo delle azioni globali e spinto al ribasso i rendimenti obbligazionari, mentre sono scesi sia il peso messicano che il dollaro canadese. Secondo Washington, queste misure vengono adottate a causa di inaccettabili afflussi di droga e migranti illegali negli Usa. Per quanto riguarda la Cina, secondo la Casa Bianca anche Pechino non ha preso alcuna misura per limitare le forniture di fentanyl agli Stati Uniti. Intanto, la Ue ha posto l accento sul fatto che la decisione di Trump rischia di interrompere il commercio globale, creando «inutili incertezze in un momento in cui la cooperazione internazionale è più cruciale che mai». Ma gli effetti negativi potrebbero manifestarsi nel giro di breve anche all interno degli Stati Uniti. Secondo gli economisti americani, i dazi su Canada e Messico, che da soli coprono un valore di oltre 900 miliardi di dollari di importazioni annuali verso gli Stati Uniti, rappresenteranno una grave battuta d'arresto per tutta l'economia nordamericana, che è altamente integrata. Il commento è di Mario Deaglio, professore emerito di Economia Internazionale Università di Torino e Lucia Tajoli, Professor of Economics and International Economics al politecnico di milano e Senior Researcher a ISPI.

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  • Bollette, arriva il bonus potenziato per le famiglie fragili
    Feb 28 2025

    Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contro il caro-bollette. «Oggi il governo ha stanziato 3 miliardi di euro per fronteggiare il caro bollette. Parliamo di circa 1,6 miliardi di euro per le famiglie e 1,4 miliardi per le imprese», sottolinea la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video sui social. "Oggi - ha aggiunto Meloni - il governo ha approvato anche un altro importante provvedimento per garantire energia sicura, pulita, a basso costo, capace di assicurare sicurezza energetica e indipendenza strategica all'Italia. Parlo ovviamente dell'energia nucleare sulla quale ora chiediamo al Parlamento di esprimersi". Questa mattina, mentre veniva diffuso il video della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi si teneva la conferenza stampa dei ministri Giorgetti e Pichetto sul decreto bollette. Il ministro dell'economia ha spiegato che il bonus energia sarà esteso ai nuclei famigliari con Isee fino a 25.000 euro. Il bonus sarà di 200 euro per tutti "a valere sulle bollette del prossimo trimestre". Nel decreto bollette "per quanto riguarda le piccole imprese c'è l'azzeramento della componente oneri di sistema per tutti i clienti non domestici con potenze superiori a 16,5 kwh c'è la disposizione che anticipa per gli energivori, quindi per i grandi, i 600 milioni derivanti dalle aste Ets" ha detto Giorgetti. Commentiamo la notizia con Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore

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  • Stellantis, utile crolla: -70% a 5,52 miliardi
    Feb 27 2025
    Eccessiva attenzione ai costi, ritardi nel rinnovamento della gamma e politiche commerciali sbagliate in Nord America (prezzi troppo alti per modelli a fine ciclo, da cui eccesso di auto sui piazzali dei concessionari). Sono tra le cause che hanno spinto il gruppo Stellantis verso un bilancio del 2024 disastroso. Il gruppo ha chiuso l anno con ricavi netti pari a 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023, con consegne consolidate in diminuzione del 12% «per gap temporanei nella gamma prodotti e azioni di riduzione delle scorte ormai completate». L utile netto è affondato: -70%, a di 5,5 miliardi. L utile operativo rettificato, 8,6 miliardi, è diminuito del 64%.Ma a complicare il quadro ecco l incertezza legata ai dazi del 25% sulle importazioni che l Amministrazione Trump introdurrà dal 2 aprile e che colpirebbero particolarmente il gruppo, molto legato a produzioni in Messico e Canada. «Sosteniamo Trump» nel suo focus «sulla produzione negli Usa, ma le discussioni sono ancora in corso. Stiamo valutando quali possano essere le conseguenze per noi», ha dichiarato il presidente del gruppo John Elkann. Stellantis ha quindi aggiornato le stime e prevede «il ritorno a una crescita profittevole e a una generazione di cassa positiva nel 2025». L azienda parla di crescita «positiva» dei ricavi netti, un margine di reddito operativo positivo a una cifra e flusso di cassa industriale «positivo», «che riflette sia la fase iniziale della ripresa commerciale sia le elevate incertezze del settore».I commenti di Mario Cianflone, Il Sole 24 Ore e Michele Solari, referente della nautica elettrica per Assonautica italiana.Trump annuncia una pioggia di daziDonald Trump ha annunciato che a partire dal 4 marzo scatteranno i dazi del 25% contro Messico e Canada e del 10% contro la Cina. Continuano ad arrivare nel nostro Paese fiumi di droghe dal Messico e dal Canada a livelli altissimi e inaccettabili. Una grande percentuale di queste, molte sotto forma di Fentanil, sono prodotte e fornite dalla Cina , ha attaccato Trump in un post su Truth. Ieri però nel bersaglio della casa Bianca è finita anche l'Bruxelles. "L Unione Europea ci deruba, anzi è nata apertamente con quell intento. E gli Stati Uniti sono adesso pronti a colpire il Vecchio Continente con un offensiva a base di duri dazi del 25%, nell auto ma anche generali , rivolti a tutti gli altri settori". Donald Trump alza il tiro delle minacce nelle guerre commerciali transatlantiche. "Abbiamo preso una decisione e annunceremo i dettagli molto presto", ha dichiarato il presidente americano. "Saranno del 25%", ha precisato parlando delle tariffe. Ha poi aggiunto che verranno applicate "in modo generale", vale a dire "sull auto e su tutto il resto". La Ue, ha continuato descrivendo con toni ostili il gruppo delle nazioni europee, "non accetta le nostre auto o i nostri prodotti agricoli, si approfitta di noi".Lucio Miranda, Presidente Export USA, è intervenuto a Focus Economia.Fontana: «Classifiche inaccettabili». Il ministero della Salute: nessuna classifica e dati condivisi«Sono cose assolutamente inaccettabili. I parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità, sono cose cervellotiche che hanno l obiettivo di penalizzarci. Sono dati che si fondano su questioni che non c entrano niente, codici interpretabili in differenti modi, tra diverse aziende sanitarie e Regioni. Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità». Si è espresso così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a proposito dei risultati della classifica del ministero della Salute sulla qualità di cura delle Regioni. «Sono tutte, se posso usare un termine giuridico, puttanate», ha aggiunto. Il ministero della Salute ha però replicato subito al governatore Fontana spiegando che non formula classifiche, limitandosi a pubblicare periodicamente, in ottemperanza alla normativa vigente, i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e rappresenta un meccanismo alla cui elaborazione le Regioni partecipano attivamente mediante i propri rappresentanti tecnici.Ma come funzionano queste pagelle messe a punto dal ministero della Salute che vedono il Veneto al top e la Calabria in fondo con la Lombardia che esce dai primissimi posti ma resta comunque ben oltre la sufficienza? Pagelle - ogni Regione per essere promossa deve superare l'asticella dei 60 punti su 100 - che hanno visto nel 2023 otto Regioni con almeno una insufficienza e cioè Valle d'Aosta, Bolzano, Liguria, Abruzzo, Basilicata, Molise, Sicilia e Calabria e che servono tra le altre cose a distribuire i fondi premiali del Fondo sanitario nazionale (circa 600 milioni).Sebastiano Barisoni ha intervistato sul tema Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore.
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  • Ue propone piano da 100 miliardi per promuovere l'industria verde
    Feb 26 2025

    La Commissione europea ha presentato oggi, mercoledì 26 febbraio, una comunicazione che tratteggia l obiettivo di facilitare l emergere di una industria specializzata nella lotta al cambiamento climatico e al tempo stesso rispettosa dell ambiente. L esecutivo comunitario prevede di mobilitare fino a 100 miliardi di euro. L esecutivo comunitario intende adottare un nuovo quadro regolamentare degli aiuti di stato, consentendo un approvazione semplificata e più rapida dei progetti legati alle energie rinnovabili e alla decarbonizzazione industriale e garantire una sufficiente capacità produttiva di tecnologie pulite. Intende anche rafforzare il Fondo per l innovazione e proporre una Banca per la decarbonizzazione industriale, con l obiettivo di mobilitare 100 miliardi di euro di finanziamenti. In ultima analisi l obiettivo della comunicazione è di introdurre le misure necessarie per raggiungere tre obiettivi: ridurre i prezzi dell energia, promuovere la domanda di prodotti puliti, e finanziare una transizione ambientale. Il Green Industrial Deal, come viene chiamato a Bruxelles, rientra negli obiettivi climatici che l Unione europea si è data in questi anni e che prevedono una riduzione delle emissioni del 55% nel 2030 e del 90% nel 2040 (rispetto ai livelli del 1990). Interviene Adriana Cerretelli, Sole24Ore.

    Dazi: Biazzo (Unindustria), 'rischio boomerang per Usa, più libertà di scambio'

    "Sui dazi credo sia un momento ancora turbolento per dare delle indicazioni. Molti economisti stanno facendo presente agli Stati Uniti che i dazi per loro possono essere un boomerang più ampio di quanto possa sembrare. Noi riteniamo, come paese esportatore, che sia meglio avere meno dazi e più libertà di scambio". Così Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria, in occasione della presentazione del piano Industriale del Lazio nella sede della Giunta. Nel Lazio in particolare è la farmaceutica il settore che ha più impatto sull'export, perché è un'eccellenza assoluta. Pensiamo che con questo piano industriale si possa invertire un trend di calo nell'ambito manifatturiero: stanno già arrivando degli investimenti. Per quanto riguarda la digitalizzazione, il Tecnopolo Tiburtino ha l'investimento importante di Aruba e stiamo cercando anche di attrarre altre iniziative che riguardano data center, sarebbe bello attrarre anche un super calcolatore nella nostra regione per una accelerazione importate di innovazione". Ne parliamo con Giuseppe Biazzo, presidente Unindustria.

    Merz: 200 miliardi sulla difesa ma frena sul tetto al debito

    Il voto ha confermato i pronostici al ribasso per tutti i partiti mainstream: l Unione Cdu/Csu non ha sforato all insù la soglia del 30%, l Spd ha registrato un record storico in negativo, l Fdp è uscito dal Parlamento, i Verdi hanno perso terreno e soprattutto smalto. Per uscire invece da cinque anni di stagnazione, recuperare competitività, rilanciare le esportazioni, modernizzarsi, per affrontare a testa alta i dazi di Donald Trump e le minacce di Vladimir Putin, per recuperare credibilità e fiducia tra i partner europei, la Germania deve per l appunto scrollarsi di dosso lo status di zero virgola . E per arrivare a tanto, Berlino ha disperatamente bisogno di un cambio di rotta nella politica economica che in futuro dovrà essere aggressiva, tempestiva, creativa, coraggiosa, dispendiosa, come la coalizione semaforo non ha saputo fare. Il nuovo governo non dovrà necessariamente ribaltare il modello economico e reinventare la Germania (su questo gli economisti tedeschi sono divisi) ma gli aggiustamenti necessari saranno comunque draconiani. Il commento è di Beppe Russo, l'economista e direttore del Centro Einaudi.

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