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  • La Roma nel pallone
    Nov 12 2024
    Non c’è la partita, ma La Roma al telefono non poteva non fare una puntata speciale sulla ricerca dell’allenatore. Anche se siamo a novembre, sembra giugno, ma non c’entra niente almeno in questo caso il cambiamento climatico, è un clima da inizio stagione, anche se quest’anno ormai non porterà niente di buono.

    Dopo l’allontanamento di Juric siamo alla ricerca dell’ennesimo allenatore secondo criteri che a noi, semplici tifosi, sembrano oscuri: algoritmi, procuratori, chissà forse cartomanti visti i nomi usciti fuori in questi giorni.

    La Roma non ha pace dalla finale di Budapest, quando Taylor l’ha tramortita e i Friedkin non hanno reagito in alcun modo. Da quel giorno si sono susseguite solo decisioni sbagliate, un comportamento incomprensibile se pensiamo alla figura di due uomini d’affari americani che, immagino, stiano attenti a ogni più piccolo particolare del loro business.

    La Roma è rimasta senza guida societaria, senza guida tecnica e con uno spogliatoio dove quasi più nessuno pensa come squadra. A Trigoria non c’è più niente.

    Sembra che si stia giocando e allora giochiamo anche noi.

    Abbiamo le prime parole di Montella da allenatore della Roma (Calmi, calmi, è una registrazione del 2011 anche se sembra incredibilmente attualissima)

    Si è parlato molto, soprattutto da parte dei tifosi, anche di un ritorno di Ranieri; in quanto ad attaccamento ai colori, il mister non è secondo a nessuno; il mister ha raccontato cosa significa tornare a Roma

    E poi le parole di Mancini, Allegri e di un altro nome che è entrato nella cerchia più stretta: Garcia, anche lui un possibile ritorno, legato a doppio filo con la città eterna.

    Ma forse bisognerebbe cambiare tutto, giocatori e tattica; ci vorrebbe qualcuno in grado di rivoluzionare l’ambiente, passando dal 3-5-2 direttamente al 5-5-5 L’avete capito tutti, ci vorrebbe uno come Oronzo Canà. Ma Canà è stato contattato dai Friedkin, abbiamo la registrazione della telefonata.

    Non ci resta che sperare, forse pregare…

    Forza Roma!
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    8 mins
  • Roma – Bologna 2-3, Come un gatto in tangenziale
    Nov 10 2024
    La squadra ha dato il massimo e basta solo questa affermazione per descrivere il momento della Roma. Non siamo neanche riusciti a pareggiare in casa contro una squadra normale, piena di giocatori normali che da sola ha perso subito il suo giocatore più pericoloso.

    Juric è stato esonerato, Ghisolfi parla alle telecamere in francese e non serve neanche il traduttore per spiegarci il nulla che esce dalla sua bocca. La proprietà è assente, stiamo ancora aspettando l’Amministratore delegato e chissà quando annunceranno il nuovo tecnico, ma soprattutto chi è che lo sceglierà?

    Il nuovo nome? Non è questo il punto: chiunque verrà, se continuerà ad essere abbandonato a sé stesso, durerà come gli altri, come un gatto in tangenziale.

    A che serve entrare nel merito della partita? Hanno ammazzato la Roma e sono stati i suoi stessi proprietari: questo è il punto. Adesso devono scegliere se cambiare rotta o cambiare aria.

    Forza Roma!
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    20 mins
  • USG – Roma 1-1, cronaca di una carbonara
    Nov 7 2024
    Non se ne esce, neanche contro la squadra più scarsa dell’intera Europa League. Non sarà che la squadra più scarsa siamo noi?

    Siamo entrati in un buco nero dal quale è quasi impossibile uscire.

    Aspettiamo un cambio di allenatore e forse, colpevolmente, lo aspettano anche i calciatori. Hummels è rimasto ancora fuori: “per scelta tecnica” gli viene preferito Cristante. Juric alza la voce solo contro il giocatore tedesco, mentre continua a tenere in campo figurine ormai sbiadite di giocatori una volta utili alla causa.

    Aspettiamo le decisioni di una proprietà silente che invece di nominare un amministratore delegato, un direttore sportivo capace, un direttore tecnico valido, manda a Trigoria un motivatore con il debole per i leader umili. Aspettiamo giorni migliori, ma il tempo da solo non basta, servono azioni concrete e qui di concreto c’è solo la discesa all’inferno.

    Aspettiamo che la pasta sia cotta: perché nel secondo tempo – complice l’orario infelice – la partita ha fatto da sottofondo alla preparazione di una carbonara e di una pasta con i funghi porcini, protagoniste delle nostre cucine. Un richiamo all’altro nostro podcast: FronteRetro, che proprio oggi ha visto l’uscita della nuova puntata proprio sulla cucina.

    Affoghiamo le nostre delusioni, dunque, in un etto abbondante di spaghetti, sperando di poterci di nuovo esaltare per le vittorie della nostra squadra.

    Forza Roma!
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    19 mins
  • Verona – Roma 3-2, Avanti un altro!
    Nov 3 2024
    Lo diciamo subito, come in altre occasioni (troppe finora) già capitate in campionato: il gol del 2-1 del Verona era palesemente irregolare ma la partita l’avevi recuperata ed era nelle tue corde anche il gol vittoria. Ma succede quello che non ti aspetti da un allenatore di Serie A: toppare i cambi (dopo aver fatto scelte molto discutibili già in partenza).

    Caro mister, hai tenuto in campo Pellegrini per tutta la partita, hai messo Cristante che in questo periodo vale un quarto di Le Fee; hai inserito El Shaarawy che oggi può dare meno di Saud; hai fatto entrare in campo persino Paredes che in queste ultime partite sorseggiava, sorridendo, mate in panchina. Ti ostini a far giocare Zalewski. Ma insistiamo: Pellegrini è rimasto in campo per 95 minuti.

    Il favoloso trio degli highlander dei sesti posti ha fatto crollare una squadra che a fatica aveva raddrizzato una partita ancora una volta storta.

    Non vedere questo giustifica l’esonero immediato. Dispiace, ma questi cambi non si possono accettare, soprattutto alla luce di un non-cambio che ci ha costretto a giocare in inferiorità numerica tutta la partita.

    Non c’è guida tecnica, non c’è guida societaria, non ci sono giocatori di calcio: questa Roma è un deserto, è un tunnel senza luce, è il nulla dello spazio profondo.

    Avanti un altro allora, per ritrovarci nella stessa situazione tra un mese o poco più perché ogni allenatore si ritroverà da solo e se non ti chiami Mourinho sarai destinato a fallire nel giro di 4 o 5 partite.

    Aspettiamo ancora il nuovo Amministratore delegato, dopo aver atteso invano in questi anni un direttore sportivo all’altezza e un direttore tecnico da pescare tra ex giocatori giallorossi che ricordasse continuamente ai calciatori che cosa significa giocare nella Roma.

    Identità e competenza, questi sarebbero dovuti essere i primi acquisti dei Friedkin, le rocce sulle quali costruire qualcosa di nuovo e stabile, e invece ci ritroviamo ancora una volta a cercare di tenere in piedi una costruzione nata sulla sabbia.

    Forza Roma!
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    21 mins
  • Roma – Torino 1-0, la squadra che non t’aspetti
    Oct 31 2024
    Finisce come quasi nessuno osava sperare, con una vittoria, netta per di più. La difficoltà di questa partita stava tutta nella situazione interna alla Roma, nella spaccatura tra allenatore e spogliatoio, nell’assenza della società, nel caos decisionale che potrebbe lasciare comunque in bilico Juric anche dopo i 3 punti conquistati.

    La squadra è subito entrata in campo con una mentalità diversa ed è bastato giocare con la testa giusta, rispettare le indicazioni dell’allenatore, correre, pressare, rimanere compatti e propositivi, per trovare la vittoria. Niente di eccezionale, le lacune rimangono e a parte Dybala – che si è preso ancora una volta la Roma sulle spalle – e Ndicka, Pisilli, Svilar, Mancini e Le Fee, gli altri non si sono spostati dal 6 stiracchiato in pagella. Tralasciamo il giudizio su Pellegrini, entrato nella ripresa, per non sparare sulla croce rossa, mentre Cristante è stato utile in un paio di colpi di testa a centrocampo.

    Pace fatta tra Juric e la squadra? A guardare il campo sembra di sì, forse c’era bisogno di un confronto duro e l’allenatore è stato bravo a gestire questo momento delicato.

    Adesso avanti, perché si rigioca subito, la classifica è ancora deficitaria e abbiamo bisogno di vittorie.

    Forza Roma!
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    20 mins
  • Fiorentina – Roma 5-1, Una squadra senza dignità
    Oct 28 2024
    Attenzione, questo è uno spoiler sul podcast: chiediamo scusa a un pubblico più sensibile per la frequenza molto alta del termine “pippe” che è stato utilizzato. Ma d’altronde non esiste una parola più specifica di questa, associabile in questo momento ad ogni componente decisionale di questa società, se mai ce ne fosse uno.

    Non può essere analizzata o raccontata una partita più indegna di quella alla quale abbiamo assistito al Franchi. Sì, in passato ci sono state sconfitte simili, imbarcate paurose costate la panchina all’allenatore di turno, ma questa volta questa non-prestazione arriva al termine (speriamo) di un cammino che sta scavando da mesi il fondo.

    I responsabili maggiori? La proprietà che non ha mai gestito questa squadra con uomini di calcio, che ha scelto con algoritmi uomini e dirigenti, che non ha background calcistico e neanche l’umiltà di ammetterlo.

    Poi vengono i giocatori, in primis gli highlander dei sesti posti, quelli ai quali non manca mai la maglia da titolare, che gestiscono umori e fastidi dello spogliatoio, che hanno esaurito ogni credito, che vengono sempre elogiati dal mister di turno.

    E dunque ecco anche l’allenatore, generico, senza nomi e cognomi, perché non fa differenza: chiunque arrivi non riesce ad incidere, si snatura, e la causa è quella al primo punto: l’assenza di una società in grado di difendere le proprie scelte.

    Non ci sono nomi qui in questo post, perché nessuno è degno di associare il proprio nome a quello della Roma, a quello di ognuno di noi che abbiamo fatto grande questa squadra; una grandezza che non arriva dai titoli vinti, ma dall’amore incondizionato di tutti quei tifosi che nonostante tutto continuano a sventolare con orgoglio i propri colori.

    È tutto da rifare, per l’ennesima volta, ma questa volta nel deserto più totale.

    Forza Roma!
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    18 mins
  • Roma – Dynamo Kiev 1-0, ancorati alla vecchia guardia
    Oct 24 2024
    Non c’è niente da fare, non riusciamo ad andare avanti, il vero leader di questa squadra è Cristante verso il quale Ndicka corre per consegnargli subito la fascia da capitano. Entrato lui è cambiato l’atteggiamento di tutta la squadra, dal molle e passivo che era, è subito passato al concentrato e quasi aggressivo. Verso un avversario, dobbiamo dire, veramente scarso.

    Meno male che avevamo di fronte la Dynamo Kiev, la squadra ideale per tentare di far passare la tempesta e riacquisire un minimo di serenità e autostima. Bisogna anche dire però che in un paio di occasioni gli ucraini hanno sfiorato il gol, segnandone uno in fuorigioco, facendo tremare per un attimo il pubblico sugli spalti e quello a casa.

    Un primo tempo vergognoso, durante il quale Koné ha giocato in pantofole e i soli Baldanzi, Pisilli e Dovbyk hanno mostrato voglia e carattere.

    Della trasformazione abbiamo detto prima, del mister possiamo aggiungere che è sembrato ancora in sella, soprattutto con l’esclusione di Hummels che a nostro avviso è dovuta all’atteggiamento che il difensore tedesco ha tenuto sui social. Ma questa squadra può fare ancora a meno del miglior difensore della scorsa Champions League?

    Tanti interrogativi, aspettando un avversario vero che incontreremo già domenica. Sarà il banco di prova per Juric e per una squadra di ragazzotti impauriti che ha bisogno di due-tre simil-leader che in questi ultimi anni non ci hanno portato altro che sesti posti.

    Forza Roma!
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    27 mins
  • Roma-Inter 0-1, Squadra timorosa e mediocre
    Oct 20 2024
    Togliamo le prestazioni di Svilar, che ancora una volta salva la Roma da un passivo pesante, Ndicka che regge la difesa da solo e la buona volontà di Dybala che, costretto a rincorrere gli avversari, giocare a tutto campo facendo il regista difensivo e avanzato, arriva poi in area avversaria senza più energie.

    Tolto questo, è tutto da buttare, a cominciare dall’allenatore che fa partire titolare Zalewski dopo aver visto una clip sui social con il suo gol in nazionale. Per proseguire poi con i cambi, perché è vero che Koné non era in partita ma Cristante, già ammonito e incapace di girarsi in meno di 50 secondi, non poteva continuare a rimanere in campo, così come non può continuare a partire titolare. Anche l’uscita di Dybala, pur stremato ma a 12 minuti dalla fine, è sembrata illogica visto che avevamo bisogno di un tiro fatto bene e lui è sembrato l’unico che potesse riuscirci. Perché poi togliere nello stesso momento Angeliño quando è l’unico in squadra capace di fare un cross decente? Per Hermoso, poi … incomprensibile.

    Perché Pellegrini tutta la partita, quando poteva accomodarsi in panchina già dall’intervallo? Dovbyk in Spagna era un finalizzatore, la quasi totalità dei gol li aveva segnati in area, spesso nell’area piccola; adesso per costruirsi una palla gol deve fare tutto da solo (vedere Monza).

    La squadra sta seguendo le idee di Juric? Non sembra. Ma soprattutto: Juric sta seguendo le idee di Juric?

    La Roma non produce niente e fa fatica a segnare; la sensazione era quella di guardare una partita equilibrata ma legata allo zero a zero, eravamo certi che una volta finiti sotto, sarebbe diventato impossibile pareggiare. Così è stato e siamo ormai stanchi già dopo poche partite. Non si vede luce in fondo al tunnel, la società è assente (anche fisicamente) e ormai ci stiamo trasformando in una squadra di provincia senza pretese.

    Forza Roma!
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    30 mins