• Le Intrusioni: Sintattiche e Lessicali

  • Nov 4 2024
  • Length: 13 mins
  • Podcast

Le Intrusioni: Sintattiche e Lessicali

  • Summary

  • Le intrusioni sono una categoria di errori commessi dagli interpreti durante l'interpretazione, in cui la struttura della lingua di partenza (in questo caso, la lingua italiana) influenza in modo inappropriato la struttura della lingua di arrivo (in questo caso, la lingua dei segni), risultando in un enunciato non grammaticale o innaturale nella lingua di arrivo. Le intrusioni possono essere suddivise in due sottocategorie:
    Intrusioni lessicali: si verificano quando l'interprete utilizza una "traduzione letterale" di elementi lessicali della lingua di partenza, senza tener conto del fatto che le lingue hanno campi semantici diversi e che una parola nella lingua di partenza può non avere un equivalente esatto nella lingua di arrivo. Le intrusioni lessicali possono essere considerate una forma di sostituzione, ma sono classificate separatamente per evidenziare l'influenza della forma della lingua di partenza sulla formulazione del messaggio nella lingua di arrivo.
    Ecco un esempio di intrusione lessicale:
    Lingua di partenza: "...to go fast by foot..."
    Traduzione letterale: "...correre..."
    In questo esempio, il segno in ASL che significa "to go fast by foot" viene spesso glossato con la parola inglese "run". Tuttavia, i due termini non sono perfettamente equivalenti, poiché "run" in inglese ha un campo semantico più ampio e può essere utilizzato in contesti in cui il segno in ASL non sarebbe appropriato .
    Intrusioni sintattiche: si verificano quando l'interprete aderisce in modo inappropriato alla struttura sintattica della lingua di partenza nella produzione del messaggio nella lingua di arrivo, risultando in un enunciato non grammaticale o innaturale in quest'ultima. Sono esclusi da questa categoria i casi in cui le strutture sintattiche della lingua di partenza e di quella di arrivo sono simili, rendendo l'enunciato nella lingua di arrivo appropriato e accettabile .
    Ecco un esempio di intrusione sintattica:
    Lingua di partenza: "...so you have an idea what I'm trying to ah get at..."
    Lingua di arrivo (con intrusione): "...COSÌ VOI AVERE IDEA QUELLO IO-inc PROVARE A ARRIVARE..."
    Lingua di arrivo (senza intrusione): "...COSÌ VOI CAPIRE QUELLO IO-inc PROVARE A SPIEGARE..."
    In questo esempio, l'interprete segue la struttura sintattica della lingua di partenza ("you have an idea") invece di utilizzare una struttura più naturale nella lingua di arrivo ("voi capire").
    Le intrusioni rappresentano una sfida significativa per chi fruisce dell'interpretazione, in quanto richiedono una conoscenza della lingua di partenza per essere comprese . La presenza di intrusioni può anche erodere la fiducia di chi fruisce dell'interpretazione nella competenza dell'interprete, anche quando non vengono commessi altri errori .
    Secondo i dati raccolti nello studio, le intrusioni lessicali rappresentano il 5,9% del totale degli errori di interpretazione a livello lessicale, mentre le intrusioni sintattiche rappresentano il 18,4% del totale degli errori a livello sintattico. Il tempo di latenza, ovvero il tempo che intercorre tra l'ascolto del messaggio nella lingua di partenza e la produzione del messaggio nella lingua di arrivo, sembra giocare un ruolo cruciale nella frequenza delle intrusioni. Gli interpreti con tempi di latenza più brevi tendono a commettere un maggior numero di intrusioni, in quanto hanno meno tempo per elaborare il messaggio nella lingua di partenza e sono più propensi a ricorrere a una traduzione letterale

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