
L’omicidio che cambiò l'Egitto e il Medio Oriente: Sadat
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6 ottobre 1981. In diretta televisiva, durante una parata militare, il presidente egiziano Anwar Sadat viene assassinato da un commando interno all’esercito. Bastano pochi secondi, pochi colpi, per riscrivere la storia del Medio Oriente. Ma chi ha davvero ucciso Sadat? E perché?
In questo episodio di Puerto Seguro, esploriamo l’omicidio politico più simbolico del mondo arabo nel XX secolo. Un’esecuzione pubblica, trasmessa in mondovisione, che non è solo la fine di un uomo, ma la fine di una visione.
Sadat aveva osato troppo.
Aveva osato firmare la pace con Israele.
Aveva osato rompere il fronte arabo.
Aveva osato trasformare l’Egitto da nemico a interlocutore dell’Occidente.
Il suo assassinio non fu solo un atto terroristico. Fu un giudizio storico espresso a fuoco e sangue, una condanna contro chi aveva deciso di camminare in direzione ostinata e contraria. Ma chi erano i veri mandanti di quell’omicidio? Solo i jihadisti interni all’esercito o anche una parte del mondo arabo che non accettò mai la pace con Israele?
Oggi il nome di Sadat divide ancora.
In Egitto, è celebrato con monumenti e strade intitolate. Ma resta un personaggio scomodo, difficile da inquadrare. La pace con Israele regge tuttora, ma al prezzo di decenni di ambiguità, normalizzazione incompiuta e tensione interna.
Sadat è stato il precursore di quella che oggi chiamiamo "normalizzazione araba": dagli Accordi di Abramo tra Israele ed Emirati, alla diplomazia silenziosa tra Tel Aviv e Riyadh. Ma nel suo tempo, fu l’unico a uscire dal coro, e lo pagò con la vita.In questo episodio di Puerto Seguro ti accompagniamo dentro una delle svolte più drammatiche e meno comprese della storia moderna del Medio Oriente. Tra Islam politico, intelligence egiziana, giochi di potere e soft power israeliano, riascoltiamo l’eco di un omicidio che non fu solo personale, ma geopolitico.