SAN FELICE CIRCEO è un comune a 98 m slm, della provincia di Latina nel Lazio i cui abitanti son detti Sanfeliciani.
Antico insediamento posto su un terrazzo del Monte Circeo, è uno dei più frequentati ed eleganti centri turistici costieri del Lazio e si è andato estendendo oltre che verso il piano con La Cona, anche direttamente verso il mare con la costruzione di ville ed alberghi.
Il territorio comunale si sviluppa in due aree ben definite: il promontorio del Circeo, 6 km e la parte pianeggiante.
Il promontorio appare da Anzio come il profilo di un volto di una donna sdraiata (identificata con la Maga Circe, in cui la vetta "Picco di Circe" corrisponde al suo naso), mentre da Gaeta appare come un'isola, l'antica Isola Eea.
MONTE CIRCEO si erge sul Mar Tirreno centrale costituendo il promontorio omonimo, estrema propaggine meridionale della provincia di Latina.
Insieme al promontorio di Gaeta, a Capo Miseno, all'Isola d'Ischia e all'Arcipelago Ponziano racchiude e segna il confine del Golfo di Gaeta.
Circondato dalla pianura pontina che prima della bonifica era una vasta area paludosa, è plausibile che un tempo fosse completamente circondato dalle acque, oggi chiude con Torre Paola, i 20 km di spiaggia che da Sabaudia raggiunge la Marina di Latina, per poi riaprirsi in prossimità del porto turistico di San Felice Circeo.
In condizioni di buona visibilità, è possibile scorgere all'orizzonte il Vesuvio.
Intorno ad esso, compreso un tratto delle acque marine costiere, si sviluppa il Parco Nazionale del Circeo, uno dei parchi storici italiani.
Tra le cime principali la più alta è il Picco di Circe (541 m s.l.m.), raggiungibile a piedi mediante una ascensione di media difficoltà della durata di circa 4 h 30 min tra andata e ritorno con partenza da Torre Paola, a Sabaudia.
Sulle sue pendici sono sorti diversi insediamenti storici, di cui sopravvivono i resti di Circeii (acropoli e mura megalitiche), nonché il centro storico di San Felice Circeo.
Numerose anche le grotte, tra le quali la Grotta Guattari dove nel 1939 Alberto Carlo Blanc, paleontologo, rinvenne uno dei primi resti fossili dell'Uomo di Neanderthal.
Secondo la tradizione, con la sua nave, Ulisse sarebbe entrato in quella che oggi si chiama Cala dei Pescatori, sul lago di Paola, per poi rimanere vittima delle malìe della Maga Circe il cui profilo sarebbe oggi ancora visibile nella sagoma della montagna.
Nell'Odissea infatti si legge:
«… Ecco, ed all'isola Eèa giungemmo, ove Circe abitava, Circe dai riccioli belli, la diva possente canora, ch'era sorella d'Eèta, signore di mente feroce.»
(Odissea, Canto X, vv. 135-137)