Per real crime stiamo indagando su quattro casi di aggressione senza un apparente movente. Il primo è quello di un ragazzo che il 5 maggio del 2014 aveva ventitré anni. Si chiama “Antonio Margarito” e quel giorno, su proposta di una sua collega di università della Bocconi, si apparta a Milano nei pressi del parcheggio dell’hotel Quark. In realtà si tratta di una trappola ordita dalla ragazza Martina Levanto. L’universitaria è appartata con il ragazzo in auto, dopo avergli chiesto di chiudere gli occhi per praticargli del sesso orale, afferra un coltello con lo scopo di evirarlo. Il ragazzo riesce a fuggire prima del colpo di coltello fatale e una volta giunti sul posto ai poliziotti denuncia la Levanto, la quale in sua difesa aveva denunciato il ragazzo per una inesistente violenza carnale. Il secondo caso di aggressione, senza un evidente movente, è quello del 2.10.2014. La vittima è anch'egli un universitario di 25 anni. Si chiama “Stefano Savi” Sono le prime ore del mattino e il giovane sta rientrando a casa, dopo aver trascorso un tranquillo sabato notte con gli amici. Parcheggia l'auto nel quartiere di Milano di “Quarto Cagnino” quando appena uscito dall'auto un soggetto incappucciato gli getta sul viso del liquido bollente. La terza aggressione avviene il 15 novembre 2014, sempre a Milano, a farne le spese è un altro giovane, Giuliano Carparelli. Intorno alle 14,30, mentre esce da casa una donna, con il naso coperto da cerotti, gli lancia del liquido di colore rosso. Il giovane ha un ombrello, lo apre prontamente e riesce a proteggersi dal lancio della sostanza presumibilmente corrosiva. La quarta aggressione avviene sempre a Milano nella periferia sud, in via Giulio Carcano, il 28 dicembre 2014, a farne le spese questa volta è Pietro Barbini. Una donna getta dell’acido corrosivo sul volto del ragazzo che viene ustionato. Grazie al provvidenziale intervento del padre del ragazzo e al pronto intervento della volante si riesce a bloccare un uomo che armato di martello aveva tentato di aggredire il ragazzo. L'uomo arrestato si chiama Alexander Boettcher è ha tante cose da riferire ai poliziotti che nel frattempo lo hanno portato in questura per interrogarlo. Scriviamo su un post-it il nome di Boettcher. Poi lo incolliamo sulla bacheca dove già attaccati avevamo gli altri foglietti gialli con le scritte delle date e i nomi degli altri protagonisti di questa incredibile storia. E’ arrivato il momento di capire cosa è avvenuto.
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