Uno dei ragazzi condannati per l'omicidio è Gabriel Natale Hjort. Ha 18 anni, è cresciuto in California, in un ambiente benestante. La famiglia del ragazzo è italiana e per questo, un mese prima dell'omicidio, Gabriel è arrivato a Roma, per trascorrere l'estate con i parenti. Poi gli arriva un messaggio che cambia per sempre il corso di questa storia.

Finnegan Lee Elder è un ragazzo complicato, con diversi tentativi di suicidio alle spalle. Non ha successo a scuola, si sente diverso da tutti. Nel 2019 decide di partire per un viaggio in Europa. In valigia però mette anche un coltello, lo stesso con il quale ucciderà il vice brigadiere Mario Cerciello Rega. Com'è stato possibile?

Gabriel e Finnegan si incontrano a Roma il 24 luglio 2019 e la sera del 25 fanno un giro per Trastevere alla ricerca di un po' di cocaina. Li aiuta Sergio Brugiatelli, un intermediario incontrato per strada. Ma la compravendita finisce male a causa dell'arrivo dei carabinieri, e gli americani rubano lo zaino a Brugiatelli per vendicarsi.

Brugiatelli si rivolge alle forze dell'ordine e chiede aiuto per recuperare lo zaino. Lo aiutano Mario Cerciello Rega e il suo collega, Andrea Varriale. Gli americani rivogliono indietro i soldi e della cocaina. Ma una volta raggiunto il luogo dell'appuntamento, c'è una colluttazione. Cerciello Rega viene ucciso con 11 pugnalate.

Al processo per la morte del carabiniere emergono dettagli molto strani sugli accadimenti di quella notte e sul comportamento degli uomini dell'Arma. E ci si chiede perché entrambi gli americani ricevano sentenze simili, nonostante solo uno di loro, Finnegan, sia l'autore materiale dell'omicidio.

Il 15 marzo del 2023 la Corte di cassazione emette una nuova sentenza sul processo per la morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega: cosa significa per Finnegan e Gabriel?