I Vicerè

Amori ostacolati, beghe, cambi di casacca, vocazioni e ripensamenti: un affresco dell’aristocrazia siciliana a cavallo tra il regime borbonico e la nascita dello stato italiano.

La famiglia Uzeda di Francalanza di Catania, discendente dei Viceré di Spagna, è al centro del celebre romanzo di Federico De Roberto.
Le intricate vicende che si svolgono ne I Viceré sono ambientate in Sicilia, tra il 1855 e il 1882, anno delle prime elezioni a suffragio allargato. I tre audiolibri raccontano vita e ambizioni di tre generazioni di Uzeda, a partire dalla morte della principessa Teresa, che con tirannia nomina come eredi solo due dei suoi numerosi figli, scatenando contrasti interni alla famiglia. In particolare, il figlio in possesso della maggior parte dei beni è Giacomo, padre di Teresa e Consalvo, che viene diseredato dal padre in punto di morte, ma riesce a raggiungere ugualmente i suoi obiettivi politici.
Servendosi di un’appassionante trama, non priva di elementi di disturbo, De Roberto denuncia l’ipocrisia della classe dominante dell’epoca. Scopo primario di questa famiglia di origine spagnola è, infatti, la salvaguardia dei suoi privilegi, anche a costo di tradire la fede reazionaria per festeggiare la presa di Roma.
Dal romanzo è stata tratta una serie TV diretta da Roberto Faenza e prodotta per Rai Cinema. Andata in onda su Rai 1 e ricca di interpreti popolari come Alessandro Preziosi (Consalvo), Lando Buzzanca (Giacomo) e Cristiana Capotondi (Teresa), la serie ha vinto quattro David di Donatello e due Nastro d’argento (Migliore scenografia a Francesco Frigeri, Migliori costumi a Milena Canonero).

Federico De Roberto, nato a Napoli nel 1861 e morto a Catania nel 1927, è uno dei massimi esponenti del Verismo italiano, insieme ad autori come Luigi Capuana e Giovanni Verga, dei quali era amico. Precede I Viceré, L’Illusione, il primo romanzo della trilogia sugli Uzeda, che termina con L’Imperio, opera incompiuta.
La voce della serie è di Massimo De Lorenzo, apprezzato narratore di audiolibri come La collina del vento, di Carmine Abate, e I Malavoglia, di Giovanni Verga.