PUERTO SEGURO - la geopolitica, la storia, le storie di Africa e Medio Oriente Podcast By Alberto Bertini Giacomo Casandrini Giacomo Cecchin cover art

PUERTO SEGURO - la geopolitica, la storia, le storie di Africa e Medio Oriente

PUERTO SEGURO - la geopolitica, la storia, le storie di Africa e Medio Oriente

By: Alberto Bertini Giacomo Casandrini Giacomo Cecchin
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Puerto Seguro è il podcast che ogni martedì esplora il Mediterraneo allargato attraverso il punto di vista di esperti e professionisti. Alberto Bertini, consulente per i mercati esteri specializzato nell’area, è affiancato dal reporter Giacomo Casandrini e dall’esperto di comunicazione Giacomo Cecchin. Insieme, analizzano storia, economia e geopolitica per comprendere come passato, presente e futuro si intrecciano in una delle regioni più strategiche del mondo. Unisciti a noi per scoprire nuove prospettive su Medio Oriente, Nord Africa e Paesi del Golfo.Alberto Bertini, Giacomo Casandrini, Giacomo Cecchin Social Sciences
Episodes
  • Guerra dei Sei Giorni: Israele, Egitto e la svolta del Medio Oriente nel 1967
    Jun 18 2025

    Giugno 1967. In meno di una settimana, il Medio Oriente cambia volto. In appena sei giorni, Israele sconfigge Egitto, Siria e Giordania, conquista Gerusalemme Est, la Cisgiordania, Gaza, il Sinai e le Alture del Golan. Sei giorni che ribaltano la narrazione della forza araba, aprono ferite geopolitiche ancora oggi aperte, e rendono evidente al mondo la fragilità dell’equilibrio mediterraneo.


    In questo episodio di Puerto Seguro, torniamo su uno degli snodi più drammatici e simbolici della storia contemporanea del Medio Oriente: una guerra breve, ma dagli effetti lunghissimi. Perché la Guerra dei Sei Giorni non è solo un conflitto militare: è un trauma politico, una svolta strategica, una battuta d’arresto epocale per il panarabismo.


    È anche, inevitabilmente, una pagina cruciale nella parabola di Gamal Abdel Nasser. Il “faraone moderno” esce sconfitto, ma non definitivamente annientato. Anzi, nel suo discorso di dimissioni — poi ritirate in seguito all’ondata di sostegno popolare — rivela quanto la sua figura sia ormai legata al destino collettivo di milioni di arabi.


    Ma come si arriva a quella settimana di fuoco? Quali tensioni covavano da mesi, da anni, dietro i proclami, le esercitazioni militari, i movimenti di truppe lungo i confini? E perché l’intervento dell’URSS, il silenzio degli Stati Uniti e il calcolo strategico israeliano si intrecciano in un copione che sembrava già scritto?


    Per capirlo bisogna guardare oltre il campo di battaglia. La Guerra dei Sei Giorni è figlia del conflitto del ’56, del fallimento dell’unità arabo-siriana, delle promesse non mantenute del nazionalismo rivoluzionario, e della crescente polarizzazione tra blocchi. Ma è anche madre di occupazioni che durano ancora oggi, di nuovi attori radicali, di alleanze spostate, di disillusione e militarizzazione.


    Attraverso carte geografiche, archivi sonori e voci dal campo, ci addentriamo nei giorni in cui un’intera regione ha cambiato passo — o forse ha perso il passo. E ci chiediamo: fu davvero inevitabile? Oppure, come spesso accade nel Mediterraneo, sono state l’arroganza, la paura e la miopia a decidere le sorti?


    A guidarci in questo viaggio tra strategie, fronti e conseguenze ci sono:

    Alberto Bertini, consulente per i mercati esteri specializzato nel Mediterraneo allargato,

    Giacomo Casandrini, reporter e autore sul campo.


    Puerto Seguro è il podcast che ogni martedì esplora il Mediterraneo allargato tra storia, economia e geopolitica. Da Tel Aviv al Cairo, da Damasco ad Amman, la Guerra dei Sei Giorni continua a far tremare la terra sotto i nostri piedi.

    Ascolta l’episodio per scoprire come sei giorni possono valere sessant’anni di storia.

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    20 mins
  • L'EGITTO e Nasser: il faraone socialista che sfidò l'Occidente
    Jun 11 2025

    Chi era davvero Gamal Abdel Nasser? Un giovane ufficiale di origini modeste che, nel cuore del secolo breve, avrebbe trasformato l’Egitto da pedina coloniale a potenza regionale. Un uomo che ha incarnato le speranze, le contraddizioni e le ambizioni di un intero continente in cerca di riscatto. In questo episodio di Puerto Seguro, il nostro sguardo si posa su uno dei protagonisti assoluti della geopolitica mediterranea del secondo dopoguerra: il “faraone moderno” che osò sfidare l’Occidente e riscrivere gli equilibri del Medio Oriente.

    Nel 1952 Nasser guida con i Liberi Ufficiali il colpo di stato che abbatte la monarchia filo-britannica di re Faruq. Da lì inizia un’ascesa vertiginosa che culmina nel 1956 con la nazionalizzazione del Canale di Suez: un atto di forza e simbolo di liberazione anticoloniale, che scuote Londra, Parigi e costringe persino Washington a ridefinire le proprie alleanze. .

    Attraverso la sua storia, si rivela molto più che la vicenda di un singolo leader: Nasser è la lente attraverso cui leggere la decolonizzazione, l’emergere del nazionalismo arabo, la nuova centralità strategica del Mediterraneo, e le fratture che ancora oggi attraversano il Nord Africa e il Medio Oriente. Il suo lascito, controverso e potente, arriva fino a noi: lo si ritrova nelle piazze del Cairo, nei discorsi dei leader contemporanei, nelle nostalgie e nelle paure di una regione mai del tutto pacificata.

    A guidarci in questo viaggio tra propaganda, riforme, guerre e ambizioni imperiali ci sono:
    Alberto Bertini, consulente per i mercati esteri specializzato nel Mediterraneo allargato,
    Giacomo Casandrini, reporter e autore sul campo.

    Puerto Seguro è il podcast che ogni martedì attraversa la storia, l’economia e la politica di una delle regioni più contese e strategiche del mondo. Per capire come passato e presente si intrecciano tra le rive del Mediterraneo, da Il Cairo a Marsiglia, da Istanbul a Tripoli.

    Ascolta l’episodio per scoprire come un colonnello con un sogno è diventato simbolo di emancipazione e, al tempo stesso, prigioniero della sua stessa grandezza.

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    24 mins
  • Gli EMIRATI e la nuova mappa del potere
    Jun 3 2025

    Nel silenzio ovattato del deserto, gli Emirati Arabi Uniti stanno tracciando nuove rotte di influenza. Con meno di 10 milioni di abitanti e una posizione strategica tra Golfo, Africa e Mediterraneo, Abu Dhabi e Dubai si muovono come attori globali: investono, negoziano, firmano accordi e costruiscono basi.

    In questo episodio esploriamo la parabola di una potenza media che gioca da grande: dai porti africani alla Libia, dagli Accordi di Abramo alla concorrenza con Arabia Saudita e Turchia. Qual è la visione emiratina per il Mediterraneo allargato? E cosa ci dice della nuova geopolitica post-occidentale?

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    27 mins
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