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Radio degli studenti universitari di Cagliari. Mission del media è raccontare il movimento culturale e la città nei suoi molteplici aspetti© Unica Radio Music Social Sciences
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  • Lorenzo Masini, tra elettronica ed introspezione: la nuova voce del cantautorato italiano
    Jun 23 2025
    Lorenzo Masini, in arte Maseeni, unisce cantautorato ed elettronica in una ricerca musicale intensa e personale. Il 13 luglio si esibirà al Siren Festival di Cagliari.

    Lorenzo Masini, in arte Maseeni, è un giovane artista romano classe 1994 che porta in scena un progetto nato da un'esigenza profonda: comunicare in italiano, attraverso una fusione di cantautorato contemporaneo de elettronica sperimentale. La sua musica è un viaggio tra generi e sentimenti, difficile da incasellare in una definizione rigida.

    Maseeni rifiuta di essere identificato con un genere specifico. Cresciuto tra blues, jazz, rock ed elettronica, ha scelto di creare un linguaggio personale che cambia canzone dopo canzone. Il suo è un racconto in note, in continuo divenire, alimentato dalla voglia di emozionare senza filtri.

    "Canzoni d'amore del terzo tipo": un concetto oltre le parole

    Il suo primo album, Canzoni d’amore del terzo tipo, è un’esplorazione delle sfaccettature dell’amore. Un titolo ironico, ma anche rivelatore: Maseeni riflette sul rischio di imprigionare i sentimenti nelle parole, lasciando che sia la musica a raccontarli con più verità. Alcuni brani, come Mi Hai Lasciato Solo il Cane sono legati a esperienze personali forti, mentre altre come Superblu sono nate in Sardegna.

    E proprio in Sardegna, Maseeni tornerà il 13 luglio, esibendosi per la prima volta al Siren Festival di Cagliari. Un’occasione speciale in un contesto ricco di arte e contaminazioni.

    Dal vivo, tra emozione e connessione autentica

    Sul palco, Maseeni vive un rapporto diverso con le sue canzoni. È lì che le emozioni si amplificano, e che l'artista riesce a trasmettere qualcosa che va oltre la registrazione. “Dal vivo riesco a dare più di ciò che c’è su disco”, racconta. Per lui, l’esibizione è il momento in cui la musica prende senso pieno.

    Il Seren Festival rappresenta l'occasione ideale per condividere con il pubblico la sua visione: emozioni vere, non numeri o classifiche.

    Nuovi brani e un album in arrivo il 3 luglio

    Guardando al futuro, Maseeni conferma l’uscita imminente del suo secondo album, atteso per il 3 luglio. Un disco già rodato dal vivo, che rappresenta un nuovo capitolo nella sua evoluzione artistica. Due singoli hanno già anticipato il lavoro, disponibile presto su tutte le piattaforme, anche se, come sottolinea lui stesso, “la musica non può ridursi a numeri”.

    Il futuro di Maseni è fatto di emozioni, sperimentazioni e concerti intensi. E il Seren Festival sarà solo l’inizio di un nuovo viaggio.

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    9 mins
  • Urban Pep il vintage che nasce dal cuore della moda sostenibile
    Jun 21 2025
    Una giovane imprenditrice di Cagliari appassionata di moda e vintage attenta all’ambiente porta avanti un progetto che coniuga creatività sostenibilità e tendenze trasformando capi second hand in vere e proprie opere d’arte da indossare. La nascita di un brand che sfida la moda convenzionale Urban Pep nasce da un’intuizione e dalla passione di una giovane imprenditrice che, con determinazione, decide di sfidare le convenzioni del mondo della moda. Fin da ragazzina, il rapporto di Urban Pep con l'abbigliamento è sempre stato speciale. La fondatrice, cresciuta in una famiglia di commercianti di streetwear, respira fin da piccola l’aria di un business in continua evoluzione, amando il vintage. Ma la vera svolta arriva quando, esplorando per la prima volta un mercatino vintage, si innamora dei pezzi unici e della loro storia. Da quel momento, la passione per il vintage diventa un chiodo fisso, dando vita a una vera e propria missione: salvare capi dismessi, dando loro nuova vita e restituendo loro un valore che spesso viene dimenticato nel frenetico mondo della moda fast fashion. Il processo che caratterizza la nascita di Urban Pep non si limita a una semplice scelta estetica, ma risponde a un’urgenza ambientale. "Volevo fare qualcosa di diverso", spiega la fondatrice. Il settore della moda è infatti uno dei più inquinanti al mondo, e il suo obiettivo è quello di sensibilizzare i consumatori sulla necessità di recuperare e riciclare invece di produrre nuovi capi. Dopo aver concluso gli studi in Economia, decide che è il momento giusto per dare vita al progetto e lanciare il suo brand. L’approccio sostenibile di Urban Pep: dalla selezione alla creazione Ogni collezione di Urban Pep nasce da una selezione accurata di capi vintage provenienti da ogni angolo del mondo. La creazione delle collezioni si basa sulla personalità della fondatrice, che mescola lo stile romantico con tessuti ricercati. "Quello che cerco di ricreare è un look unico, con colori vivaci e dettagli che raccontano una storia", racconta. Una volta selezionati, i capi vengono quindi accuratamente smistati e, in alcuni casi, modificati per essere adattati alle esigenze del mercato. Un aspetto che distingue Urban Pep dalla concorrenza è il processo creativo che permette di adattare i capi alle richieste della clientela, rendendo ogni pezzo unico. I modelli principali, come le camicie e gli chemisier, vengono perciò realizzati con tessuti provenienti da abiti vintage degli anni '60 e oltre, ma la novità è che ogni cliente ha la possibilità di creare un capo personalizzato, su misura. Urban pep: un brand che supera le barriere culturali La strada per il successo non è stata facile. All'inizio, infatti, la giovane imprenditrice ha dovuto affrontare delle difficoltà legate al pregiudizio che circonda i capi di second hand. In particolare, le generazioni più anziane di Cagliari vedevano il vintage come qualcosa di poco appetibile, associato alla povertà o alla sporcizia. Al contrario, le nuove generazioni, più aperte a temi come la moda etica e il riciclo, capiscono immediatamente il valore di un progetto come quello di Urban Pep. Nonostante gli ostacoli, la determinazione della fondatrice non è mai venuta meno. Capisce che c'é qualcosa di profondamente sbagliato. Invece di arrendersi, perciò, sceglie di modificare i capi per renderli ancora più appetibili, dimostrando che anche l’abbigliamento vintage può essere trendy e all’avanguardia. Grazie a questa visione, Urban Pep riesce a conquistare anche i clienti più scettici, che apprezzano un’alternativa al consumismo e un modo per fare la propria parte nella salvaguardia del pianeta. Un’impresa che sfida le aspettative: i prossimi passi di Urban Pep La sfida non è finita, ma la giovane imprenditrice ha una visione chiara del futuro del suo brand. Tra cinque anni, Urban Pep si immagina così, non solo come un marchio solido e riconosciuto, ma anche come uno spazio dedicato a eventi e incontri, dove si possa parlare di moda sostenibile, creatività e innovazione. L’obiettivo è creare una rete sociale sempre più ampia e favorire la collaborazione tra persone che condividono la stessa passione per un futuro più verde e consapevole. La sfida di Urban Pep non è solo economica, ma anche culturale. L’impegno quindi non è solo nella moda, ma anche nella comunicazione sociale, utilizzando il brand per sensibilizzare sul valore della sostenibilità. Con il supporto delle nuove generazioni e un’attenzione sempre crescente verso i temi ambientali, la giovane imprenditrice è convinta che Urban Pep possa contribuire a cambiare il modo in cui la moda viene concepita e consumata in Italia e non solo.
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    12 mins
  • Enrico Gabrielli racconta i Calibro 35 al Siren Festival di Cagliari
    Jun 20 2025
    L’11 luglio l’Arena Fiera ospiterà i Calibro 35 per un live multimediale all’interno del Siren Festival. Il polistrumentista Enrico Gabrielli parla della loro musica tra noir sonori, visual sperimentali e riflessioni sull’intelligenza artificiale.

    I Calibro 35 tornano in Sardegna per un atteso appuntamento live l’11 luglio all’Arena Fiera di Cagliari, in occasione del Siren Festival. Il gruppo, tra i nomi di riferimento della musica strumentale italiana, presenterà uno spettacolo interamente rinnovato, fortemente legato all’immaginario cinematografico e al loro ultimo lavoro discografico “Exploration”. A raccontare il ritorno isolano è Enrico Gabrielli, che ai microfoni di Unica Radio ha condiviso ricordi personali e riflessioni artistiche, parlando del legame con l’Isola, della nuova dimensione creativa della band e del futuro della musica nell’epoca dell’intelligenza artificiale.

    Gabrielli descrive la Sardegna come una terra “ammantata di leggenda”, non solo per le bellezze naturali ma per il forte legame emotivo che lui stesso ha con l’Isola, grazie alla presenza di amici stretti e a ricordi di concerti precedenti. Il live di luglio promette di essere un’esperienza sensoriale immersiva, costruita su un nuovo equilibrio tra musica jazz, groove funk e visual art. Le proiezioni saranno curate da Matteo Castiglioni, anche tastierista dei Murena, definito da Gabrielli “formidabile” per capacità immaginifica e creatività visiva. Questa commistione tra suono e immagine rappresenta un ulteriore passo nella sperimentazione multimediale dei Calibro 35.

    Tra colonne sonore immaginarie, nuove serie tv e riflessioni sul tempo

    Il nuovo album “Exploration” segna per la band milanese un ritorno alle origini, dopo anni passati a comporre musiche originali per serie tv e film. Tra i progetti più impegnativi in corso, Gabrielli menziona il remake di Sandokan per la Rai, una produzione che ha richiesto più di due anni di lavoro. “Exploration” si configura così come una sorta di “lettino di psicanalisi” sonoro, un esercizio di autoriflessione collettiva che aiuta i musicisti a mappare la propria identità e a ridefinire il proprio linguaggio musicale, libero dalla costrizione delle parole e delle etichette.

    Gabrielli sottolinea come l’assenza del testo cantato permetta alla musica dei Calibro 35 di viaggiare senza confini, trovando spazio anche nei media internazionali, come accaduto con la BBC. La loro musica è stata utilizzata per trasmissioni come il “Match of the Day”, confermando la forza narrativa della componente strumentale. Di fronte all’epoca digitale e alla standardizzazione algoritmica dell’ascolto, i Calibro 35 restano ancorati a una visione artigianale della musica, consapevoli del fatto che ciò che resta nel tempo spesso sfugge alla logica dell’“usa e getta”.

    Un collettivo fluido tra progettualità, talento e consapevolezza tecnologica

    A tenere unita la band è una progettualità concreta, secondo Gabrielli. Ogni membro dei Calibro 35, da Tommaso Colliva a Massimo Martellotta, da Fabio Rondanini a Gabrielli stesso, rappresenta una personalità artistica distinta ma complementare, capace di confluire in un collettivo operativo che lavora “a testa bassa” su progetti multipli e diversificati. La musica non nasce da improvvisazione ma da un flusso creativo costante e razionale, che affonda le radici nei metodi delle vecchie case di produzione.

    Gabrielli, pur non negando la potenzialità dell’intelligenza artificiale, si dice critico rispetto al suo impiego nella sfera creativa. La musica, afferma, deve continuare a rappresentare una forma di espressione umana e sensibile, non facilmente replicabile da macchine. “Non ho ancora capito l’utilità della AI nella creazione musicale – ammette – non è come giocare a scacchi contro un computer che ti stimola l’intelligenza: semplicemente non capisco dove voglia andare a parare”. Un’osservazione lucida che apre alla riflessione sul rapporto tra tecnologia, emozione e identità artistica.

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    19 mins
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