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  • Cortedomina - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 18 2025

    Basta leggere l’etichetta per conoscere Cortedomina: “I tre cipressi sono quelli che si vedono all’ingresso, poi c’è la linea sotto la scritta CorteDomina che sta a significare la terra e la corona sta a significare il cielo. Nel mezzo tra la terra e il cielo ci siamo noi e tutto questo è racchiuso da una ghirlanda con i tralci aperti che significa l’abbraccio aperto al mondo e dunque verso gli altri. Il nome ha implicazioni di origine cattolica che fa riferimento ad una Corte in cui si erge sovrana la Madonna”.

    Giorgia Gueze, Andrea Bonora e la figlia Micol, sono bolognesi che dal 1978 hanno una casa a Vinci ma da pochi anni passano molto più tempo a Radda in Chianti, da quando hanno deciso di riacquistare da una famiglia inglese un casale che hanno trasformato in Cortedomina, piccola tenuta vitivinicola nel cuore pulsante della rinomata zona del Chianti Classico, situata tra Firenze e Siena. Qui in località Lo Spicchio si trova una bella esposizione soleggiata con frequenti gradevoli brezze, terreni venati di galestro e ricchi di scheletro, ampia escursione termica, elevata altitudine, tanta cura e passione della famiglia per una tiratura molto limitata di vini. L’azienda è molto impegnata in attività di accoglienza dall’agriturismo alle passeggiate alla ristorazione di alto livello.

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  • Samuele Bosco-Roero - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 17 2025

    Il progetto “Bosco Samuele” parte qualche anno fa, per creare prodotti di qualità, con focus sull’artigianalità. È già nei vigneti che si delineano i tratti distintivi dei vini. Si parte da lavorazioni meccaniche e manuali poco invasive, attenzione alla biodiversità e niente diserbanti e fitofarmaci sistemici. I vigneti (circa 1ha), permettono lavorazioni mirate e una particolare attenzione al ciclo vitale di ogni ceppo. Tradizione con l’utilizzo di attrezzature e tecniche desuete in combinazione con attrezzature moderne, che non vanno a pregiudicare l’esito del vino. Artigianalità garantita e o vini puliti e privi di difetti che si discostano leggermente dai canoni tradizionali delle denominazioni rappresentate, con stile e carattere propri, senza però perderne i tratti distintivi, proprio perché frutto di tecniche e lavorazioni difficili da attuare in una grande realtà vinicola. Le piccole quantità di bottiglie rispecchiano questa filosofia e sono in grado di rappresentare al meglio il territorio del Roero in tutte le sue sfaccettature.

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  • Paolo Angelini dal 1922 - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 16 2025

    Nel cuore del Piemonte (Monferrato, Piemonte), sulle dolci colline del Monferrato, la Società Agricola Angelini Paolo consiste di 40 ettari impiantati a vigneto su terreni che variano dai più calcarei a quelli più argillosi. La cantina, rinnovata, insieme a tecniche di produzione indirizzate ad esaltare la tipicità di ogni vitigno, permette di avere una gamma di vini molto varia. La storia ha insegnato il rispetto per i vitigni classici del Monferrato, la Barbera e il Grignolino, mentre la curiosità ha fatto osare con Viognier e Syrah. Quattro generazioni di vignaioli, per un futuro con radici che affondano in 100 anni di storia ed esperienza. Negli anni ’80 la superficie vitata raggiunge i 15 ettari e si iniziano ad imbottigliare le prime bottiglie. Nel 1995 l’azienda viene portata avanti da Paolo, omonimo del nonno. Mauro, quarta generazione e figlio di Paolo, entra nel 2004, seguito nel 2016 da suo fratello gemello Franco. Nel 2010 viene ammodernato l’impianto di produzione: le antiche vasche in cemento sono sostituite con più moderne in acciaio. Nel 2018 a soli due Km dalla cantina nasce il Punto Vendita Aziendale, costruito in bioedilizia in mezzo ad alcune vigne, diventato punto di riferimento con sala degustazione.

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  • Mezzacorona: Alpe Regis - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 15 2025

    Una delle più grandi strutture italiane dedicate alla spumantistica di qualità porta il nome del leggendario re Rotari, promulgatore dell’editto che raccoglieva le leggi del popolo longobardo nel 634 che assunse in seguito il titolo onorifico di Flavio per richiamare il prestigio imperiale romano e bizantino.Nel cuore delle Dolomiti in Trentino si stagliano i vigneti di proprietà che danno vita agli spumanti Rotari Trentodoc: i venti freschi, il clima montano-mediterraneo, con gli influssi delle montagne a nord e del lago di Garda a sud e le forti escursioni termiche, rappresentano l’ambiente ideale per la coltivazione delle uve alla base di Rotari: Chardonnay e Pinot Nero. La forma di allevamento più diffusa nei vigneti è la pergola doppia trentina. Oltre a conferire al territorio un aspetto armonico e inconfondibile, questo tipo di allevamento consente di ottenere ottima acidità e buona struttura dei vini base, che danno vita all’eleganza e raffinatezza degli spumanti. I vigneti sono coltivati e seguiti con cura e dedizione dai soci agricoltori in ogni stagione, fino alla selezione e raccolta manuale delle uve. Non esiste inferno per questo modo di lavorare…

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  • Fratelli Aimasso-Langhe - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 14 2025

    L’attività dell’azienda iniziò negli anni ’30 a Diano d’Alba, piccolo comune tra i vigneti delle colline delle Langhe; fondata dai bisnonni Lorenzo e Argentina nacque come azienda agricola e si dedicò prettamente ad allevamento e agricoltura. Durante gli anni del secondo dopoguerra, Pierino, l’unico dei tre figli, ebbe la lungimirante idea di investire sulle uve, in particolare sul vitigno del Dolcetto, autoctono proprio della sua terra. A Pierino succedettero i due figli Lorenzo e Giuseppe, da qui il nome Fratelli Aimasso e decisero di ampliare la produzione acquistando nuovi terreni fra Diano d’Alba e Montelupo Albese. L’uva era destinata alla sola produzione, e solo verso la fine degli anni ’60 decisero di convertire i terreni alla vinificazione, cominciando così la loro produzione, esclusivamente Dolcetto, venduto sfuso in damigiane a privati.Nel 1975 fu imbottigliata la prima bottiglia, ma non ebbe successo; e per quarant’anni l’azienda andò avanti producendo vino venduto sfuso. Lorenzo fu poi affiancato dal figlio Luca, con una nuova visione. La sua idea è che il vino debba stupire con grandi sensazioni; assemblaggi e procedimenti innovativi, ricerca della qualità,. In questa ottica due nuovi prodotti: Alice, un Barbera d’Alba Superiore DOC e il Pietro un Diano d’Alba Superiore DOCG, vini spontanei che incarnano il suo entusiasmo e la tradizione delle Langhe. Una nuova comunicazione sociale e moderna sta facendo conoscere la storia della sua cantina.

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  • Tenuta San Vincenti - God Save The Wine a Vinitaly c/o Due Torri Hotel Verona - 08/04/2025
    May 7 2025

    I terreni sono da sempre vocati a una viticoltura di pregio. La loro composizione è ricca e complessa, con un’esposizione ottimale, da Sud-Est a Sud-Ovest, che li vede illuminati fin dal sorgere del sole.

    Le viti di Sangiovese e Merlot presentano un’età media di vent’anni; sono piantate con una densità di 6.000 piante per ettaro e allevate con la tecnica del cordone speronato basso.

    La composizione dei terreni è prevalentemente riferibile alle rocce di Macigno Toscano che originano differenziazioni compositive di arenarie con frazioni sabbiose importanti, completate da una buona percentuale paritaria di limo e argille.

    La posizione climatica è quella tipica della collina alta e scoscesa, ulteriormente favorita dalla presenza della foresta che circonda la tenuta. I vigneti godono di ventilazione e di un ottimo drenaggio naturale. Durante l’estate le condizioni di caldo non sono mai eccessive.

    A seconda dell’annata la vendemmia avviene dai primi di settembre a metà ottobre, in modalità esclusivamente manuale.

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    4 mins
  • Tenuta Morreale Agnello - God Save The Wine a Vinitaly c/o Due Torri Hotel Verona - 08/04/2025
    May 6 2025

    Tenuta Morreale Agnello identifica un’azienda olivitivinicola in provincia di Agrigento, lungo le assolate e ventilate coste meridionali della Sicilia, a circa 20 km dalla splendida Valle dei templi, nel cuore di un territorio secolarmente vocato all’agricoltura.L’azienda si estende su una superficie di 300 ettari, tra vigneti, oliveti, seminativi e mandorleti, compresa nelle campagne di Agrigento, Montallegro e Siculiana, dove le terre generose e il clima secco e ventilato consentono di realizzare colture e produzioni genuine di ricca ed intensa qualità. In questi territori sono concentrate le moderne conoscenze nelle produzioni olivitivinicole, con un alto grado di meccanizzazione, al fine di ottimizzare la gestione delle tecniche e delle operazioni agricolturali.Tenuta Morreale Agnello rappresenta nel territorio, non solo un’emergente realtà aziendale, ma qualcosa di più coinvolgente ed emozionante. Il rispetto e la qualità dell’ambiente sono qui considerati elementi essenziali del ciclo produttivo. Tutte le tecniche di coltivazione adottate sono rigorosamente biologiche, al fine di sviluppare nel tempo un sistema di produzione ecocompatibile.Nell’ottica del risparmio energetico e del risparmio delle risorse ambientali esistenti, l’azienda sarà dotata di impianto fotovoltaico per l’energia elettrica (50 KW), che sfruttando la luce e il calore del sole siciliano consentirà un’elevata riduzione di emissioni di gas serra nell’atmosfera. Inoltre, l’alto grado di meccanizzazione nella conduzione delle colture, l’interramento di piante azotanti e il ricorso all’inerbimento, consentono di salvaguardare i terreni dall’erosione ed evitare l’uso di fitofarmaci.

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  • Associazione Produttori Isola del Giglio - God Save The Wine a Vinitaly c/o Due Torri Hotel Verona - 08/04/2025
    May 5 2025

    Una montagna di granito che emerge dal mare cristallino, il Giglio è un ambiente naturale con una lunga storia di viticoltura. Per millenni, gli isolani hanno lavorato in vigna a mano ottenendo vini di statura dal terreno roccioso dell’isola. Il Giglio è la seconda isola dell’arcipelago toscano, abitata dall’uomo sin dalla preistoria. Per secoli, Etruschi, Romani, potenti famiglie italiane e governi di repubbliche marinare hanno dominato l’isola, curandosi poco degli isolani. Nel 1544 le fortificazioni di Giglio Castello – il borgo principale dell’isola – non sono riuscite a contrastare la devastante incursione del corsaro ottomano Barbarossa, che deportò quasi tutti gli abitanti vendendoli come schiavi. Sotto il Granducato di Toscana, dal 1558, il Giglio si ripopolò. I Medici fecero restaurare i vigneti. Si pensa che l’introduzione della varietà siciliana Ansonica – oggi l’uva del Giglio per eccellenza – risalga a questi anni.

    Oggi circa 1.300 persone vivono tra Giglio Porto, lo storico borgo di Giglio Castello sul promontorio, e l’insediamento costiero di Campese a ovest. A di fuori 21 kmq dell’isola sono un paradiso naturale dove lodolai e falchi pellegrini volteggiano sopra le rocce scoscese coperte di lentisco, mirto, elicriso e ginestre. Tra queste, si scorgono i vigneti e gli oliveti, mosaici intarsiati nella natura incontaminata.

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