• Episode 22: Trappole dell'anima e grazia divina (riflessioni a due)
    Jun 29 2025

    Guido e Angela, miei amici virtuali, dialogheranno traendo spunto da miei contenuti.
    Immagina di trovarti imprigionato in una gabbia invisibile, costruita con le tue stesse mani: la trappola del perfezionismo spirituale. Questo dialogo esplora il territorio insidioso tra la nostra disperata ricerca di controllo e l'abbandono alla grazia divina.
    Questa riflessione illuminante svela come la nostra ossessiva lotta contro i difetti interiori possa paradossalmente generare ansia, disturbi ossessivo-compulsivi e persino depressione. Attraverso richiami biblici profondi - dalla lotta di Paolo alla parabola del grano e della zizzania - scopriamo che la vera liberazione non arriva dai nostri sforzi titanici, ma dall'accettazione dell'amore perfetto che "caccia via la paura".
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    6 mins
  • Episode 21: Cosa fai seduto nei luoghi celesti?
    Jun 29 2025

    In questa riflessione spirituale, esploro il potente messaggio contenuto nella lettera agli Efesini 2, dove Paolo ci ricorda che Dio "ci ha risuscitati con Cristo e ci ha fatti sedere nei luoghi celesti". Questo insegnamento rivela una straordinaria verità: nonostante il nostro passato di ribellione e peccato, siamo stati completamente trasformati dall'amore divino che ci ha elevati a una posizione spirituale privilegiata.
    Nell'apertura della predicazione, condivido come lo Spirito Santo stia operando potentemente nel mondo, nonostante i media si concentrino su guerre e problemi. Poi mi immergo nella lettera agli Efesini, dove Paolo descrive la nostra condizione precedente: eravamo "morti nelle colpe e nei peccati", seguendo "il principe della potenza dell'aria" e vivendo secondo i desideri della carne. Ma tutto cambia quando Paolo introduce quel "ma" cruciale: "Ma Dio, ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, ci ha vivificati con Cristo."
    Il punto centrale della riflessione è proprio questa trasformazione radicale: Dio non solo ci ha risuscitati con Cristo, ma ci ha anche fatti sedere nei luoghi celesti. Questa posizione spirituale non è un premio per la nostra bontà, ma una manifestazione della grazia immeritata di Dio verso di noi. Sedere nei luoghi celesti significa avere una prospettiva diversa, godere di una protezione totale dove nel nostro spirito nessun demone può avere accesso. È un luogo di stabilità e sicurezza nonostante le tempeste della vita.
    Ma la domanda fondamentale che pongo è: "Cosa fai seduto nei luoghi celesti?" Non dobbiamo semplicemente goderci questa posizione di privilegio spirituale, ma dobbiamo anche sentire ciò che Dio sente - il dolore per coloro che sono perduti. Dio ci chiama a essere agenti di cambiamento, a muoverci dal nostro posto di pace per raggiungere chi ancora non conosce Cristo. Siamo chiamati a sviluppare "un amore che ci costringe a prenderci cura degli altri", a diventare ambasciatori di riconciliazione nella potenza dello Spirito Santo.
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    #predicazione #luoghicelesti #trasformazionespirituale #efesini #fedebiblica #risurrezioneincristo #vitaspirituale #psicospirituale #identitàcristiana #ambasciatoridicristo #messaggioevangelico #potenzadellafede

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    36 mins
  • Episode 20: Ansia e paura nel ministero
    Jun 29 2025

    Seminario di formazione tenuto ai responsabili del Rinnovamento dello Spirito area Sicilia (Nei primi 20 minuti abbiamo avuto qualche problema con l'audio)
    In questa riflessione esploro il delicato equilibrio tra la naturale presenza dell'ansia nella vita cristiana e la scoperta della libertà spirituale che Cristo ci offre. Pur essendo l'ansia una dimensione che in parte ci protegge, quando supera certi livelli diventa disfunzionale, ostacolando la nostra crescita e il nostro servizio agli altri. Scopriamo insieme come trasformare questa vulnerabilità in un canale attraverso cui l'opera di Dio può manifestarsi pienamente.
    La Scrittura abbonda di esortazioni a "non temere", proprio perché Dio conosce la nostra tendenza umana all'ansia. Sebbene nel nostro spirito siamo nuove creature in Cristo, la nostra mente rimane spesso ancorata alle esperienze passate, ai traumi infantili e alle atmosfere tossiche che abbiamo respirato. Il cristianesimo autentico non consiste tanto in ciò che dobbiamo fare, quanto nel riconoscere ciò che Cristo ha già compiuto per noi. Questa rivelazione ci permette di sperimentare quel paradosso che Paolo esprimeva dicendo: "Quando sono debole, allora sono forte".
    Nel servire gli altri, è fondamentale trovare l'equilibrio tra empatia e distacco. Dobbiamo sentire il dolore altrui senza esserne schiacciati, ricordando che mentre facciamo la nostra parte, è sempre Dio che opera il cambiamento. La vera trasformazione avviene non attraverso la forza di volontà o il senso del dovere, ma attraverso la contemplazione dell'amore di Dio e la crescente intimità con lo Spirito Santo. Solo quando scopriamo di essere profondamente amati possiamo aiutare gli altri a liberarsi dalle paure, portandoli non a dipendere da noi, ma a scoprire Cristo in loro stessi.
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    55 mins
  • Episode 19: Posso ogni cosa
    Jun 29 2025

    La predicazione esplora la natura umana caratterizzata da una profonda fragilità ereditata da Adamo, che porta a nascondersi per paura e inadeguatezza. Sottolinea che anche dietro le apparenze di forza si cela spesso un'angoscia profonda. I credenti, però, hanno ricevuto una vita nuova in Cristo, uno spirito perfetto che dimora in una mente ancora condizionata da esperienze negative. La nuova identità spirituale permette di affrontare le difficoltà quotidiane con una prospettiva trasformata e una forza che non proviene dalle capacità umane.
    La riflessione si concentra sull'insegnamento dell'apostolo Paolo in Filippesi, dove afferma "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica". Questo passo viene contestualizzato ricordando che Paolo lo scrisse mentre era prigioniero a Roma, in attesa di processo davanti a Nerone, eppure la sua lettera è caratterizzata da gioia. Paolo aveva imparato ad accontentarsi dello stato in cui si trovava, superando la tendenza umana di usare la fede per cambiare le circostanze esterne anziché permettere a Dio di cambiare la persona. La predicazione evidenzia come questo rappresenti un paradosso: proprio nei momenti di maggiore difficoltà può emergere una gioia soprannaturale che trascende le circostanze.
    La potenza di Dio si manifesta proprio nella debolezza umana, rendendo possibile ciò che umanamente sembra impossibile. Non si tratta di diventare onnipotenti, ma di permettere all'energia divina di operare attraverso noi. La conclusione invita a passare dal "devo" al "posso", riconoscendo che in Cristo si ha la capacità di amare, perdonare, credere nella guarigione e diventare strumenti efficaci di Dio nel mondo, rappresentando autenticamente il Regno attraverso una resilienza radicata nella dipendenza da Dio.

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    41 mins
  • Episode 18: Un viaggio nell'ansia e nella resistenza alla chiamata - Fuggire da sé stessi
    Jun 29 2025

    Seminario tenuto alla Chiesa Evangelica Pietra Angolare (pastore Marco Chiera) -
    Viene affrontato il tema del profeta Giona come caso di studio spirituale e psicologico sull'ansia. Il pastore analizza la resistenza di Giona alla chiamata divina e il suo viaggio interiore con uno sguardo che integra prospettive bibliche e psicologiche moderne. Identifica in Giona sintomi simili al disturbo d'ansia generalizzato: preoccupazione eccessiva, irritabilità, difficoltà di concentrazione e manifestazioni fisiche dell'ansia. Spiega come le radici dell'ansia di Giona includano il timore del rifiuto, la paura del successo, la rigidità cognitiva e i conflitti tra identità nazionale e vocazione divina.
    Descrive l'intervento "terapeutico" di Dio verso Giona attraverso un'esposizione graduale alla sua paura, una ristrutturazione cognitiva e l'uso di metafore come la pianta di ricino. Sottolinea che Dio non impone semplicemente obbedienza, ma cerca di far comprendere a Giona il suo cuore misericordioso attraverso esperienze concrete e domande che lo portano all'auto riflessione.
    Evidenzia che la guarigione dall'ansia è un percorso graduale e non un evento istantaneo, e che Dio accompagna con pazienza questo processo rispettando i tempi personali. Offre strategie pratiche derivate dalla storia di Giona: affrontare le paure anziché evitarle, esaminare le convinzioni sottostanti, accettare la presenza dell'ansia senza esserne definiti, e mantenere un dialogo onesto con Dio.
    Conclude che l'ansia non squalifica dal servizio divino, ma può diventare un'opportunità di crescita spirituale. Il finale aperto del libro di Giona ricorda che siamo in un viaggio continuo accompagnati dalla paziente presenza divina, e che la guarigione avviene spesso nel contesto della missione, non prima di essa.

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    53 mins
  • Episode 17: Elia - Dall'altare alla caverna - Anatomia di una depressione spirituale
    Jun 29 2025

    Seminario tenuto alla Chiesa Evangelica Pietra Angolare (pastore Marco Chiera) -
    La riflessione analizza l'episodio di 1 Re 18-19, dove Elia, dopo il trionfo sul Monte Carmelo contro i profeti di Baal, precipita in una profonda crisi che presenta sorprendenti somiglianze con ciò che oggi chiamiamo depressione maggiore. Il pastore, che è anche psichiatra e psicoterapeuta, presenta questa crisi come un'utile lente per comprendere la depressione spirituale che può colpire anche i credenti più forti.
    Nei sintomi di Elia troviamo pensieri di morte ("Prendi la mia vita"), isolamento sociale (abbandona persino il suo servo), senso di fallimento ("non valgo più dei miei padri"), stanchezza fisica, distorsioni cognitive (crede di essere rimasto solo quando in realtà c'erano 7000 fedeli), e fuga dalle responsabilità. Questi sintomi furono scatenati da fattori come l'esaurimento fisico ed emotivo dopo l'intensa esperienza sul Monte Carmelo, aspettative disattese, isolamento, e la minaccia traumatica di Izebel.
    Il pastore spiega che la depressione spesso rappresenta la conseguenza di un tentativo fallito di liberarsi o salvarsi da soli. Non è solo un disturbo spirituale o chimico, ma il risultato di come elaboriamo il dolore. Le persone più predisposte alla depressione sono spesso quelle con maggiore sensibilità morale, con alti standard di perfezione e un forte senso di responsabilità. Il meccanismo depressivo può anche rappresentare una risposta al "crollo degli idoli" - quando investiamo troppo in un'immagine idealizzata di noi stessi o degli altri che poi viene delusa.
    L'intervento terapeutico di Dio verso Elia offre un modello multidimensionale che integra la cura fisica (cibo e riposo), il tempo di guarigione (40 giorni di viaggio), presenza empatica e ascolto ("Che fai qui, Elia?"), rivelazione della realtà (correggendo le distorsioni cognitive), e una nuova missione con un compagno di supporto (Eliseo).
    Il predicatore conclude offrendo sette suggerimenti pratici: non prendere troppo sul serio la realtà visibile, guardarsi dagli idoli, accettare la disciplina divina, abbracciare la propria identità in Cristo, imparare a distinguere le voci interiori, evitare il legalismo, e adottare un approccio olistico alla guarigione che integri corpo, mente e spirito.
    La storia di Elia ci invita a creare nelle nostre comunità spazi di accoglienza per chi soffre di depressione, superando la stigmatizzazione della sofferenza psichica. Il modello divino non è di rimprovero ma di cura gentile, ascolto e nuova direzione, riconoscendo che anche i più grandi servitori di Dio possono attraversare valli oscure.

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    1 hr and 8 mins
  • Episode 16: Breve testimonianza mia conversione
    Jun 29 2025

    La testimonianza racconta il percorso spirituale dell'oratore prima del suo incontro con Gesù. Egli descrive come seguisse filosofie orientali e meditazione trascendentale, cercando di controllare i propri pensieri e impulsi attraverso sforzi basati su repressione e rimozione. Nonostante queste pratiche, non riusciva a gestire il dolore e l'amarezza derivanti dalla percezione dell'ingiustizia e del male, inclusi traumi infantili e carenza affettiva.
    Queste esperienze lo avevano trasformato in una persona super controllata e riservata, con un'estrema paura del giudizio altrui. Descrive la sua vita come colma di attività (sport, studio, musica) prive di vera motivazione, sentendosi un "automa" che agiva senza saperne il perché, perfino nelle relazioni sentimentali, dove s'innamorava di ragazze che lo respingevano, per poi perdere interesse quando le conquistava.
    In questa condizione di rassegnazione all'assurdità e al caos, Gesù "bussò alla porta blindata" del suo cuore attraverso giovani ex tossicodipendenti ed ex malviventi che testimoniavano come la loro vita fosse cambiata. Ciò che lo colpì fu la "luce incredibile" nei loro occhi e la testimonianza di Gesù come persona viva, non come concetto religioso.
    Accettando di pregare, sperimentò "qualcosa di tremendo" - una dimensione d'amore che non riusciva a razionalizzare, scoprendo un "soprannaturale collegato a Gesù". Conclude invitando chi attraversa difficoltà a chiedere a Gesù di rivelarsi, avvertendo che una risposta potrebbe trasformare completamente la loro vita, come è successo nella sua esperienza.

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    5 mins
  • Episode 15: Resi perfetti da un'unica offerta
    Jun 12 2025

    Nella predicazione viene esplorato il concetto fondamentale della perfezione che i credenti ricevono attraverso l'unica offerta di Cristo. L'oratore sottolinea come, dopo la caduta, l'uomo abbia perso la propria identità e molti oggi cerchino di "anestetizzarsi" attraverso varie distrazioni per non affrontare questo vuoto esistenziale.
    Il messaggio centrale è che Dio non ha semplicemente dato direttive o norme da seguire, consapevole che l'uomo non sarebbe stato in grado di metterle in pratica. Invece, ha realizzato un progetto rivoluzionario: rendere perfetti i credenti mediante l'unico sacrificio di Cristo, come espresso chiaramente in Ebrei 10.
    L'oratore critica le tendenze religiose che aggiungono requisiti supplementari al sacrificio di Cristo, come se questo non fosse sufficiente. Queste pratiche, siano esse cattoliche o evangeliche, rischiano di offuscare la semplicità e la potenza della grazia divina, creando una sorta di "meritocrazia" spirituale che contraddice l'essenza stessa del messaggio cristiano.
    La rivelazione che lo Spirito Santo vuole testimoniare è che con "un'unica offerta Cristo ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati". Questa verità libera i credenti dall'ansia di dover costantemente espiare i propri peccati e dall'autopunizione, permettendo loro di avvicinarsi a Dio con la certezza di essere pienamente accolti, nonostante le imperfezioni quotidiane e i "lavori in corso" nella loro mente.

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    38 mins